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3 febbraio 2024

Indennità per invalidi totali che non possono deambulare autonomamente e per ciechi assoluti

 Lo Stato riconosce agli invalidi determini benefici, tra cui il diritto a percepire un trattamento economico nelle ipotesi di patologie molto gravi. Le principali prestazioni sono costituite dall’assegno mensile di assistenza per gli invalidi parziali (dal 74 al 99%), dalla pensione d’inabilità per invalidi totali e dall’indennità di accompagnamento. Con questo articolo ci occuperemo proprio di quest’ultimo aspetto, cercando di comprendere come ottenere 1.500 euro al mese con l’accompagnamento.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica riconosciuta dall’Inps alle persone invalide totali (cioè, al 100%) che:

  • non possono deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, oppure
  • non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (come vestirsi, mangiare, ecc.).

L’importo dell’indennità di accompagnamento è rivalutato annualmente in base all’inflazione. Per l’anno 2023 è di 527,16 euro, riconosciuto per 12 mensilità.

solamente gli invalidi totali possono ottenere l’indennità di accompagnamento, sempreché sia incapaci di deambulare autonomamente oppure di compiere gli atti della vita quotidiana.

Presupposto fondamentale per ottenere l’accompagnamento, quindi, è il riconoscimento di un grado d’invalidità civile pari al 100%.

A differenza dell’assegno mensile di assistenza e della pensione d’inabilità, l’indennità di accompagnamento è riconosciuta a prescindere dal requisito anagrafico e da quello reddituale: ciò significa che può essere attribuita anche a una persona che è titolare di un elevato reddito personale.

Il pagamento dell’indennità d’accompagnamento è tuttavia sospeso in caso di ricovero a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.

Accompagnamento: come avere 1.500 euro mensili?

Per poter percepire un accompagnamento di circa 1.500 euro al mese occorre che il richiedente non solo non sia in grado di compiere gli atti quotidiani della vita o non sia in grado di deambulare da solo, ma sia anche cieco assoluto.

Ai ciechi assoluti è infatti riservato un trattamento economico pari a 959,21 euro (aggiornato al 2023) per 12 mensilità, cumulabile, a determinate condizioni, all’indennità di accompagnamento per invalidi totali. Approfondiamo quanto detto sinora.

Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti: requisiti

Per poter percepire l’indennità di accompagnamento per ciechi civili assoluti occorre che il soggetto richiedente sia completamente privo della vista oppure che abbia percezione soltanto della luce o del movimento della propria mano (in buona sostanza, significa che non riesce a vedere oltre il palmo della sua mano).

Al ricorrere di queste condizioni, l’Inps riconosce l’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti a titolo di minorazione, indipendentemente dal reddito personale e dall’età.

Accompagnamento: quando si possono avere 1.500 euro mensili?

L’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti non è incompatibile con l’indennità di accompagnamento per invalidi totali, purché le due prestazioni economiche siano riconducibili a condizioni patologiche differenti

l’indennità è compatibile e cumulabile con l’indennità di accompagnamento per invalido civile totale, purché i trattamenti siano stati concessi per distinte minorazioni, ognuna relativa a differenti status di invalidità. Deve quindi trattarsi di un soggetto pluriminorato.

Per dirla in altri termini ancora, per avere un accompagnamento di circa 1.500 euro mensili circa occorre che le patologie che conferiscono il diritto al riconoscimento dell’invalidità totale siano distinte dalla cecità, e che quindi da sole impediscano all’invalido di deambulare autonomamente oppure di svolgere da solo gli atti della vita quotidiana.

Al contrario, se la cecità è il problema principale che impedisce all’invalido di poter provvedere autonomamente a sé, allora si avrà diritto solamente all’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti.


fonte: L’AUTORE: Mariano Acquaviva

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