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9 novembre 2025

Integrazione economica fino a 635 euro annui dall’INPS, oltre alla pensione di reversibilità.

 Il coniuge superstite può ottenere fino a 635 euro annui dall’INPS, oltre alla pensione di reversibilità. 

Scopri i requisiti di reddito, come fare domanda e quando arriva il pagamento.

......le vedove ed i vedovi possono richiedere un'integrazione economica fino a 635 euro annui dall’INPS, oltre alla pensione di reversibilità. 

Scopri a chi spetta e come fare domanda.

L’INPS riconosce un trattamento integrativo annuo fino a 635 euro per i titolari di pensione di reversibilità, a patto che vengano rispettati specifici requisiti reddituali. Si tratta di un’agevolazione poco conosciuta che può rappresentare un aiuto concreto per chi ha perso il coniuge e vive con un reddito basso.

Attenzione: questa somma non viene accreditata in automatico, ma va richiesta all’INPS con un’apposita domanda.

A chi spetta il bonus da 635 euro

Possono fare richiesta:

Vedove o vedovi che percepiscono la pensione di reversibilità

Persone con un reddito personale annuo inferiore ai limiti stabiliti.

Residenti in Italia, anche se in alcuni casi è possibile accedere al beneficio dall’estero.

Il beneficio si riferisce alla cosiddetta “maggiorazione sociale”, prevista per chi ha pensioni minime e redditi molto bassi. L’importo massimo è di circa 52,91 euro al mese, cioè 635 euro l’anno.

Requisiti di reddito per ottenere l'integrazione

Per il 2025, i limiti di reddito aggiornati per ottenere l’integrazione sono:

Reddito personale non superiore circa 7.328 euro annui per avere diritto alla maggiorazione piena.

Reddito tra 7.328 e 10.124 euro annui per una maggiorazione parziale, calcolata in base al reddito

Il reddito familiare complessivo viene valutato solo in presenza di altri componenti oltre il coniuge defunto.

I redditi considerati comprendono rendite, interessi bancari, affitti, pensioni aggiuntive e altre entrate. È esclusa invece l’abitazione principale.

Come fare domanda all’INPS

La domanda può essere presentata in tre modi:

Online, tramite il portale inps.it accedendo con SPID, CIE o CNS oppure

tramite patronato.

È consigliabile allegare l’ISEE aggiornato e una dichiarazione reddituale completa.

Quando arriva il pagamento

L’integrazione, se approvata, viene erogata mensilmente insieme alla pensione di reversibilità e può avere effetto retroattivo fino a 5 anni, se si dimostra che i requisiti erano già presenti.

📌 Importante: in caso di variazioni reddituali o familiari, bisogna comunicarle subito all’INPS per evitare indebiti o sospensioni.

Molte vedove e vedovi non sono a conoscenza di questa possibilità: oltre alla pensione di reversibilità, è possibile ottenere fino a 635 euro in più all’anno grazie alla maggiorazione sociale INPS. Un piccolo ma importante sostegno per chi vive con redditi limitati.

fonte: https://www.ohga.it/author/redazioneohga/


4 febbraio 2016

Requisiti più stringenti per gli assegni pensionistici ai superstiti.

La riforma delle prestazioni di sostegno al reddito prevista dal disegno di legge di contrasto alla povertà (approvato dal Governo nel cdM del 28 gennaio) comporterà requisiti più stringenti per gli assegni pensionistici ai superstiti.

Importo assegno oggi

Attualmente, gli assegni ai superstiti vengono erogati nella seguente misura:
  • 60% se il trattamento spetta solo al coniuge;
  • 70% se spetta solo a un figlio;
  • 80% se ci sono il coniuge e un figlio oppue due figli senza coniuge;
  • 100% in presenza di coniuge e due o più figli oppure tre o più figli;
  • 15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.
La novità consiste nell’introduzione di una nuova variabile, il reddito, per stabilire l’importo della pensione ai superstiti, prestazione economica erogata al coniuge (o figli, nipoti minori o genitori over 65) del lavoratore o pensionato deceduto. Oggi la misura dell’assegno dipende fondamentalmente dal numero dei parenti aventi diritto. La riforma prevede invece che il trattamento venga ridotto in proporzione al reddito dei familiari che la percepiscono. Già ora, comunque, la pensione ai superstiti viene ridotta se il titolare possiede altri redditi, di una percentuale che va dal 25% al 50% del trattamento spettante a seconda della soglia di reddito (la riduzione massima si applica in caso di reddito superiore a cinque volte il minimo, quindi oltre i 32.622,85 euro).
Le nuove prestazioni (non solo la pensione ai superstiti, ma tutte quelle oggetto di razionalizzazione) verranno riconosciute in base al «principio di universalismo selettivo nell’accesso secondo criteri di valutazione della condizione economica in base all’ISEE»che terrà conto solo della componente reddituale, non di quella patrimoniale (che pure rientra nell’ISEE).
La riclassificazione dei trattamenti in base al reddito non riguarderà solo le pensioni ai superstiti ma anche gli altri trattamenti assistenziali o previdenziali legati a condizioni di bisogno:
  • assegno sociale: in sostituzione della pensione sociale, spetta agli anziani over 65 in condizioni di bisogno economico;
  • maggiorazioni sociali: prestazioni INPS a pensionati o destinatari di altri trattamenti di sostegno, legate a situazioni di bisogno.
Sono escluse le pensioni di invalidità, per le quali quindi restano le attuali regole.

Reddito minimo

Il ddl di contrasto alla povertà introduce un reddito minimo destinato a persone e famiglie sotto la soglia di povertà. Secondo le anticipazioni del ministro del Lavoro Poletti, il trattamento sarà pari a 320 euro al mese, inizialmente destinato a circa un milione di famiglie, con priorità per i nuclei con figli minorenni.
(a cura di http://www.pmi.it/autore/barbara-weisz)
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