
È arrivata la firma del ministero dell'Economia al decreto che avvia,
con un finanziamento di 50 milioni di euro, la sperimentazione di un
anno della nuova social card. La "carta acquisti-bis" sarà destinata
alle famiglie con minori che versano in condizioni di disagio economico e
lavorativo e affiancherà la vecchia carta acquisti da 40 euro al mese
lanciata nel 2008 e che oggi spetta agli ultrasessantacinquenni o alle
famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni con un reddito Isee fino a
6mila euro.
La nuova carta parte da un valore minimo di 231 euro al mese per
nuclei con due persone, sale a 281 euro per famiglie con tre persone,
331 euro per nuclei con quattro persone e 404 euro se la famiglia è
formata da cinque o più soggetti.
La nuova social card verrà distribuita nel corso del 2013 in 12
città campione (Milano, Torino, Venezia, Verona, Genova, Bologna,
Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo)
I beneficiari – le famiglie e non i singoli individui – oltre alle
due condizioni dette (disagio lavorativo e la presenza di un minore)
dovranno avere un Isee non superiore ai 3000 euro e rispettare una
serie di altri limiti patrimoniali definiti insieme ai comuni.
*(Le famiglie, oltre al disagio lavorativo e alla presenza di un minore, dovranno avere un Isee non superiore ai 3mila euro e “rispettare una serie di altri limiti patrimoniali indicati nel testo del decreto o aggiunti dai Comuni. Tra i criteri prescelti e che si aggiungono all’Isee, c’è la verifica se l’abitazione in cui vive la famiglia è di proprietà, se esiste qualche forma di patrimonio mobiliare o se esistono già altri trasferimenti assistenziali”.)
*(Le famiglie, oltre al disagio lavorativo e alla presenza di un minore, dovranno avere un Isee non superiore ai 3mila euro e “rispettare una serie di altri limiti patrimoniali indicati nel testo del decreto o aggiunti dai Comuni. Tra i criteri prescelti e che si aggiungono all’Isee, c’è la verifica se l’abitazione in cui vive la famiglia è di proprietà, se esiste qualche forma di patrimonio mobiliare o se esistono già altri trasferimenti assistenziali”.)