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22 gennaio 2023

via la nuova Definizione agevolata delle cartelle. Agenzia delle entrate

 Al via la nuova Definizione agevolata delle cartelle.

 Agenzia Riscossione fa sapere, con una nota, di aver pubblicato sul proprio sito internet www.agenziaentrateriscossione.gov.it le modalità e il servizio per presentare la domanda di adesione al provvedimento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023. La richiesta deve essere trasmessa in via telematica entro il 30 aprile 2023.

La Legge n. 197/2022 ha stabilito la possibilità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “Rottamazioni” che risultano decadute per mancati pagamenti. La Definizione agevolata consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni. A coloro che presenteranno la richiesta di Definizione agevolata, Agenzia delle entrate-Riscossione invierà entro il 30 giugno 2023 la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione.

Oltre alle modalità e al servizio per la presentazione della domanda di adesione, Agenzia delle entrate-Riscossione ha pubblicato sul proprio portale anche le risposte alle domande più frequenti (FAQ) sulla nuova Definizione agevolata.

Fonte: ItaliaOggi news

3 aprile 2019

DIALOGO CON UFF. ENTRATE TRAMITE SMS

Dialoga con l'UFF. DELLE ENTRATE 

con un SMS 339 99 42 645


Il servizio di info SMS è dedicato ai cittadini e consente di ricevere, in forma sintetica, informazioni su scadenze fiscali, codici tributo e in genere risposte a quesiti semplici. Nel caso di quesiti complessi, che non possono essere trattati con questo servizio, i contribuenti riceveranno un messaggio nel quale sono rinviati verso altri canali.
Dal 2 aprile è stato ampliato il numero di caratteri utilizzabili. Il costo è in base alla tariffa del proprio operatore telefonico e al numero degli SMS utilizzati per comporre il messaggio (1 SMS ogni 160 caratteri fino ad un massimo di 4).
Per tutelare la privacy dei contribuenti non viene fornita risposta su problematiche di carattere personale per le quali l’Agenzia garantisce assistenza tramite altri canali.
Gli SMS possono essere inviati solo tramite telefoni cellulari con il numero in chiaro; verranno, pertanto, automaticamente scartati quelli inviati tramite internet, da telefono fisso o da cellulare con il numero non in chiaro.
L’ SMS è un servizio di informazione: non viene fornita risposta ai quesiti relativi ad argomenti su cui l’Agenzia delle Entrate non si sia ancora pronunciata mediante circolari o risoluzioni

19 giugno 2018

Numero verde, contatti ed orari Inps, Inail e Agenzia delle Entrate

Numero verde Inps

Per poter parlare direttamente con gli addetti al call center dell’Istituto è possibile chiamare il numero verde Inps.
Il numero verde Inps per le chiamate da linea fissa è:
  • 803.164
Il numero verde del Contact Center Inps è gratuito per chi chiama da linea fissa.
Per le chiamate da cellulare il numero del Contact Center Inps è il seguente:
  • 06.164.164
Le chiamate da cellulare sono a pagamento e si applica la tariffa del proprio Gestore di telefonia mobile.
Per chi chiama dall’estero è messa a disposizione la lista dei numeri verde Inps europei.
Il numero verde Inps è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 20. Il sabato il servizio è attivo dalle 8 alle 14.
Si può chiamare l’Inps tramite Skype oppure accedere alla pagina Facebook Inps per la famiglia, nella quale è possibile porre i propri quesiti al personale del servizio informazioni e ricevere risposta al proprio quesito.
Si può contattare l’Inps tramite mail utilizzando il servizio Inps Risponde per richiedere chiarimenti su aspetti normativi o procedimentali, verificare lo stato delle proprie domande o richiedere informazioni su servizi e singole pratiche.
Per chi è in possesso di indirizzo di posta elettronica certificata è possibile inviare domande all’Inps anche tramite e-mail PEC consultando quali sono gli indirizzi delle sedi centrali o regionali.
L’assistenza è offerta gratuitamente anche presso le sedi Inps presenti sul territorio e presso le sedi Inail.
Inoltre le risposte alle domande più comuni sono contenute e costantemente aggiornate tra le FAQ Inail e Inps

Numero verde Inail dal 1° luglio 2018

A partire dal 1° luglio 2018 l’Inail avrà un proprio numero di telefono.
Il contact center Inail non sarà gratuito ma a pagamento e bisognerà telefonare il numero:
  • 06.6001
Il numero di telefono dell’Inail sarà raggiungibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 18:00.
Il numero telefonico 06.6001 risponde a richieste di informazioni su aspetti normativi, procedurali e su singole pratiche.
Sarà possibile telefonare sia da rete fissa che da rete mobile, secondo quanto previsto dal piano tariffario del gestore telefonico di ciascun utente.

Indirizzo mail Inps - Inail e contatti telematici

Per ricevere chiarimenti e informazioni su domande inoltrate, domanda di disoccupazione e tutte i servizi Inps e Inail è possibile anche entrare in contatto con l’Istituto attraverso i canali telematici.

Numero verde Agenzia delle Entrate

Si può chiamare il numero verde Agenzia delle Entrate per richiedere il supporto di operatori ai seguenti recapiti:
  • 848.800.444 da linea fissa;
  • 0696668907 da cellulare;
  • +39 0696668933 (da estero).
Il costo della telefonata da fisso e in base alla tariffa urbana a tempo. Per le telefonate da cellulare si applica il costo in base al proprio piano tariffario mentre il costo per le chiamate dall’estero è a carico del chiamante.
L’assistenza tramite numero verde Agenzia delle Entrate è disponibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13 e per la richiesta di informazioni verrà richiesto il proprio codice fiscale.
L’assistenza telefonica dell’Agenzia delle Entrate è disponibile anche ai numeri:
  • 848.448.833 per informazioni su avvisi di accertamento parziale notificati a proprietari di immobili affittati e su rimborsi e controlli di contribuenti non residenti.
  • 320.43.08.444 - servizio sms per informazioni sintetiche su scadenze fiscali, codici tributo e tutte le informazioni che richiedono risposte non articolate.

Contatti PEC Agenzia delle Entrate

Per comunicare con l’Agenzia delle Entrate si possono inviare messaggi di posta elettronica certificata aventi lo stesso valore legale delle comunicazioni cartacee inviate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Le PEC dell’Agenzia delle Entrate sono abilitate esclusivamente alla ricezione di mail da indirizzi di posta elettronica certificata e pertanto non vengono recapitate mail inviate da indirizzi mail ordinari.
contatti e gli indirizzi PEC dell’Agenzia delle Entrate sono messi a disposizione sul sito ufficiale.

Web mail Agenzia delle Entrate

Si può richiedere assistenza all’Agenzia delle Entrate anche tramite Web mail, il servizio pensato per le richieste di informazioni in materia fiscale di carattere generale dei cittadini che non si avvalgono di intermediari.
Con la Web mail Agenzia delle Entrate si può inviare un messaggio di max 1500 caratteri su temi prestabiliti, da selezionare nel menù a tendina in apertura del servizio.
La risposta alla mail inviata all’Agenzia delle Entrate verrà recapitata all’indirizzo di posta elettronica indicato nel form di compilazione. Il servizio viene automaticamente sospeso in caso di elevate richieste e riavviato dopo lo smistamento delle domande.
Per inviare una mail per assistenza di carattere generale si può accedere al servizio Web mail sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
fonte:https://www.informazionefiscale.it/

23 marzo 2017

Quale causale per il bonifico con la donazione di denaro?

Quale causale usare per il bonifico di una donazione di denaro?

Quale causale si deve utilizzare per un bonifico bancario relativo a una somma di denaro regalataci dal fidanzato, da un parente, da un genitore o dal nostro convivente? E perché mai bisogna fare attenzione proprio alla causale
Quando si ha a che fare con l’Agenzia delle Entrate, bisogna prestare molta attenzione alle presunzioni contrarie al contribuente: se il titolare di un conto corrente non riesce a dimostrare, punto per punto, la ragione degli accrediti sul conto corrente, ricevuti con bonifico da altre persone o anche con propri versamenti di contante, il fisco può anche presumere che si tratti di reddito in nero, ossia corrispettivi per prestazioni non fatturate o, comunque, non riportate in dichiarazione dei redditi. Ecco perché è importante sapere quale causale usare per il bonifico con la donazione di denaro
In caso di omessa presentazione della dichiarazione da parte del contribuente, la legge abilita l’Ufficio delle imposte a servirsi di qualsiasi elemento di prova ai fini dell’accertamento del reddito e, quindi, a determinarlo anche con metodo induttivo ed anche utilizzando, in deroga alla regola generale, presunzioni semplici (non quindi – come regola vuole – «gravi, precise e concordanti»). A fronte delle prove ottenute dall’Agenzia delle Entrate sulla base di tali presunzioni semplici, spetta al contribuente l’onere di difendersi, dimostrando le proprie ragioni. In poche parole è il contribuente a dover fornire la prova contraria.
Come la causale del bonifico, è altresì importante la prova circa la tracciabilità della provenienza del denaro: in altre parole, a salvare il contribuente è anche la documentazione bancaria da cui risulta che i soldi provengono da un altro conto corrente, nella specie quello del parente, del coniuge, del convivente, del fidanzato o del genitore. 
Per salvare dall’accertamento fiscale non è necessario che la donazione sia fatta dal notaio, elemento quest’ultimo fondamentale solo da un punto di vista civilistico e sempre che non si tratti di donazione di modico valore. Difatti, la donazione nulla perché priva dell’atto pubblico può tutt’al più giustificare l’azione di controinteressati che vogliano recuperare i soldi donati, ma non certo consentire all’Agenzia delle Entrate di ritenere l’operazione illecita da un punto di vista tributario.
(FONTE:http://www.laleggepertutti.it/)
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25 novembre 2016

Nuova legge sui prelievi bancari: massimo 1000 euro al giorno o 5.000 euro mensili

La legge di Stabilità 2016, riallacciandosi alla normativa antiriciclaggio, ha innalzato da 1.000 a 3mila euro la soglia massima per effettuare, tra soggetti diversi, il trasferimento di denaro contante, libretti e titoli al portatore
PER QUALI TIPOLOGIE DI PAGAMENTI IN CONTANTI SI PUO’ SUPERARE LA SOGLIA DEI 3.000 EURO?
In base alla normativa risultano invece ammessi, anche se superiori al limite previsto (3mila euro), rispettivamente:
1) i prelievi o i versamenti in contanti effettuati presso gli sportelli bancari o postali che hanno importo superiore al limite sancito in quanto operazioni non comportanti il trasferimento di denaro tra soggetti diversi, essendo bensì effettuate verso un intermediario terzo abilitato;
2) i pagamenti rateali, anche se di importo complessivo superiore al limite massimo, quando la rateizzazione è il risultato di un accordo preventivo tra le parti, formalizzato in un adeguato documento o direttamente in fattura;
3) il pagamento dell’acconto o della caparra in contanti sino al limite previsto, e del saldo usufruendo di strumenti di pagamento tracciabili.
VERSAMENTI IN BANCA O ALLE POSTE: SI PUO’ SUPERARE LA SOGLIA DEI 3.000 EURO?
Per i versamenti effettuati in banca o alle poste per importi che superano l’attuale soglia di utilizzo del denaro contante, in sostanza da 3mila euro in su, non intervengono impedimenti, in quanto nemmeno al soggetto dipendente dell’istituto bancario o delle poste non viene rimessa alcuna facoltà di potervisi opporre.
In sostanza, quindi, l’ipotetica richiesta di chiarimento circa l’utilizzo del denaro contante avanzata dal dipendente di banca non verrebbe mai a costituire un intoppo all’operazione di versamento.
PRELIEVI IN BANCA O ALLE POSTE: SI PUO’ SUPERARE LA SOGLIA DEI 3.000 EURO?
Nessun impedimento anche per i prelievi che superano detta soglia. In questo caso, però, il soggetto addetto allo sportello può richiedere al cliente di motivare l’utilizzo del contante anche se, tuttavia, esclusivamente a fini preventivi circa eventuali operazioni di riciclaggio di denaro sporco, non implicando in alcun modo ipotetiche comunicazioni di natura fiscale.
Suddetta operazione, infatti, verrà appositamente resa nota ai vertici dell’istituto bancario, chiamati a decidere se trasmettere o meno la comunicazione all’Unione Informazione Finanziaria (UIF ), la quale rappresenta un’autorità di tipo amministrativo, non giudiziario, finalizzata a predisporre i relativi controlli.
Successivamente a detta segnalazione, verrebbe inoltrato l’avviso alla Procura della Repubblica soltanto se dovessero sussistere elementi tali da far sorgere significativi sospetti circa la realizzazione del reato di riciclaggio.
COSA RISCHIA CHI NON RISPETTA LA SOGLIA DEL PAGAMENTO IN CONTANTE?
Per le violazioni dell’obbligo relativo al pagamento in contante al di sopra delle soglie vigenti consentite è prevista una specifica sanzione amministrativa che può andare dall’1% al 40% dell’importo trasferito.
La sanzione comunque non può mai essere inferiore a 3mila euro; mentre per le violazioni del suddetto obbligo che superano importi pari a 50mila euro, la sanzione minima prevista viene incrementata di cinque volte.
Inoltre, in base alla normativa, il professionista che viene a conoscenza della commessa violazione, è tenuto a inoltrarne comunicazione alle autorità preposte, pena l’applicazione, in suo capo, di una sanzione pecuniaria che va dal 3% al 30% dell’importo dell’operazione, prevedendo sempre un minimo di 3mila euro.
Anche il bonifico a favore di un parente, se non è giustificato agli occhi dell’Agenzia delle Entrate, fa scattare la presunzione di evasione fiscale: legittimo allora il sequestro dei soldi depositati.
Attenti a motivare ogni singolo trasferimento di denaro dal vostro conto corrente personale, anche in favore di familiari e parenti: bonifici movimentazioni bancarie sospette potrebbero infatti far scattare la presunzione che si tratti di operazioni volte a sottrarre il denaro al fisco. Insomma, la cara e vecchia evasione fiscale. Legittimo, allora, in questo caso, il sequestro del conto e, quindi, il blocco di ogni operazione. Ecco allora la necessità che ogni contribuente, nel momento in cui trasferisce a un altro soggetto i propri averi, lo faccia in base a una valida causale e/o, prima di qualsiasi bonifico (specie se di rilevante importo) si tuteli con la relativa documentazione fiscale o con una scrittura di “data certa”, che motivi le ragioni del passaggio del denaro da un conto a un altro.
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