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2 aprile 2020

Cassa integrazione COVID 19


Quanti giorni passano dalla domanda al pagamento
Secondo i calcoli della Fondazione studi dei consulenti del lavoro
ipotizzando che l’attività sia stata sospesa il 12marzo per 9 settimane, il 18 marzo il datore di lavoro trasmette telematicamente ai sindacati l'informativa relativa all'attivazione della cassa integrazione/assegno ordinario e si rende disponibile all'esame congiunto.
Questa fase deve esaurirsi entro il 21 marzo 2020. A questo punto il datore di lavoro trasmette all’Inps la domanda di accesso alla prestazione «Covid-19 nazionale» e chiede il pagamento diretto da parte dell'Istituto.
La circolare 47/2020 dell’Inps ha chiarito che alla domanda non deve essere allegato l'esito della consultazione.
Quindi, nel nostro esempio, la domanda è “ufficialmente” inviata il 18 marzo 2020.
L’Inps riceve la domanda presentata dall'azienda, la protocolla e la istruisce, emettendo l'autorizzazione al pagamento diretto.
Entro quanto tempo? Non esiste una tempistica definita. «Al momento - avvertono dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro - non risulta che sia stata autorizzata alcuna pratica su tutto il territorio nazionale»
Il datore di lavoro attende l'esito della domanda trasmessa, consultando la voce “Esiti” della sezione del sito Inps dedicata all'invio delle domande di Cig. Non appena approvata la domanda il datore di lavoro, o il consulente del lavoro, predispone i modelli SR41, da trasmettere telematicamente all'Inps. Deve farlo entro 6 mesi dalla fine del periodo di paga in corso alla scadenza del periodo concesso.
In ogni caso, ai fini del nostro esempio, si ipotizza il 25° giorno successivo alla fine del periodo di paga di marzo 2020 (25 aprile 2020).
Quando l'Inps riceve i modelli SR41 contenenti i dati anagrafici dei dipendenti, l'Iban del conto corrente su cui accreditare le somme e le ore di sospensione/riduzione, procede ad emettere i mandati di pagamento tramite bonifico. Quando lo fa? Anche in quest caso non è prevista una tempistica di legge.
«I tempi di pagamento - sottolineano ancora dalla Fondazione consulenti del lavoro - dipendono dal numero delle domande presentate, dai tempi di emissione dei mandati e da quelli di esecuzione dei bonifici. Visto il numero ingente di domande e di lavoratori interessati, si stimano non meno di 60 giorni».
Un’accelerazione sui tempi, in effetti, potrebbe arrivare grazie all’accordo siglato nella notte del 30 marzo tra governo, parti sociali e Abi che punta a coinvolgere le banche nel pagamento della Cig. In ase all’intesa saranno le banche ad anticipare l’indennità di disoccupazione ai lavoratori in cig attraverso l’apertura di credito in un conto corrente (fino a 1.400 euro
L’anticipo può essere chiesto direttamente dal lavoratore alla banca. Non a tutti gli istituti di credito, solo a quelli che hanno aderito alla convenzione. Per farlo, le banche devono comunicare la volontà di adesione ad Abi via posta tradizionale (Associazione Bancaria Italiana, Piazza del Gesù, 49, 00186 Roma) o elettronica (sg@abi.it).
“Le banche – riporta il testo dell’accordo – favoriranno il ricorso a modalità telematiche, al fine di limitare l’accesso fisico alle filiali”. Si tratterà quindi di compilare un modulo online e inviarlo per posta elettronica all’istituto di credito. I moduli sono già disponibili sul sito dell’Abi. Si raccomanda, quindi, ai lavoratori interessati che volessero maggiori informazioni, di non recarsi in filiale ma di telefonare all’istituto di credito.
Si potrà avere un massimo importo complessivo di 1400 euro, parametrato a nove settimane di sospensione a zero ore, ridotto proporzionalmente in caso di durata inferiore e da riproporzionare in caso di rapporto a tempo parziale.
La banca versa i soldi su un conto corrente che viene aperto appositamente, esentando il lavoratore dal pagamento di oneri e interessi. L’anticipazione sarà rimborsata dall’Inps, che si è impegnato a erogare le risorse nel più breve tempo possibile.

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