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PER UNA RICERCA VELOCE SCRIVI "QUì" IL TUO ARGOMENTO E CERCA TRA I POST ARCHIVIATI

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13 marzo 2018

Voucher baby sitting...Libretto Famiglia

 #VoucherBabySitting

Da gennaio 2018 il voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting ha cambiato  nome in “contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting” e viene erogato per un massimo di 600 euro mensili tramite il LibrettoFamiglia.

Scopri come in 3 passi:

1. Le madri, dopo essersi registrate,  dovranno procedere all’appropriazione telematica del contributo per l’acquisto dei servizi di baby-sitting, entro e non oltre 120 giorni dall'accoglimento della domanda altrimenti si perderà il beneficio.

2. Per poter usufruire dei bonus concessi dal 1° gennaio 2018, le mamme beneficiarie e i lavoratori devono registrarsi alla piattaforma Prestazioni di Lavoro Occasionale e Libretto famiglia e selezionare l’apposita voce del menù a tendina “acquisto di servizi di baby-sitting”.

3. Una volta effettuata la registrazione, le mamme beneficiarie del bonus, inseriranno le prestazioni lavorative entro il 3 del mese successivo rispetto a quello di svolgimento delle prestazioni stesse, per garantire il pagamento nei termini di legge da parte dell’INPS.

FONTE:INPS

Agevolazioni per il trasporto extraurbano (tessera a.s.t.) (data pubblicazione 13 Marzo 2018)


Agevolazioni per il trasporto extraurbano (tessera a.s.t.)

(data pubblicazione 13 Marzo 2018)


La distribuzione delle tessere AST con scadenza 28 febbraio 2019, a favore dei disabili che ne hanno fatto richiesta sarà effettuata dalle ore 9.00 alle 12.00 presso i locali dell'U.O. Interventi per Disabili di via F. Taormina n° 1, a partire da LUNEDI’ 26 MARZO secondo il seguente calendario:
  • 26/03/2017 Dalla lettera 'A' alla lettera 'B' 
  • 27/03/2017 Lettera 'C' 
  • 28/03/2017 Dalla lettera 'D' alla lettera 'G' 
  • 29/03/2017 Dalla lettera 'I' alla lettera 'P' 
  • 30/03/2017 Dalla lettera 'R' alla lettera 'Z'

Le dichiarazioni di responsabilità obbligatorie per l’erogazione delle prestazioni assistenziali

L’invio annuale delle dichiarazioni di responsabilità è obbligatorio per l’erogazione delle prestazioni assistenziali. Se l’utente è inadempiente, può visualizzare online anche i solleciti delle dichiarazioni degli anni precedenti per la regolarizzazione. Tra l’altro si segnala che la legge prevede l’obbligo della restituzione delle somme indebitamente percepite in caso di omessa od incompleta segnalazione.
....entro il 15 febbraio 2018

Quali prestazioni obbligano all’invio delle dichiarazioni di responsabilità
Le prestazioni per cui è necessario l’invio delle dichiarazioni di responsabilità sono:
  • l’indennità di accompagnamento;
  • l’indennità di frequenza;
  • l’assegno mensile di invalidità, o assegno di assistenza;
  • l’assegno sociale e la pensione sociale.

La procedura online consente di inviare i modelli:
- ICRIC per lo stato di ricovero dei titolari delle prestazioni di invalidità civile;
- ICRIC Frequenza per lo stato di ricovero dei titolari delle prestazioni di indennità di frequenza e per le informazioni sulla frequenza d’istituzione scolastica;
- ICLAV per lo svolgimento o meno di attività lavorativa per i titolari delle prestazioni di invalidità civile;
- ACC. AS/PS per la permanenza del requisito della residenza stabile e continuativa in Italia per i titolari di pensione sociale, assegno sociale e sostitutivo di invalidità civile;
- ACC. AS/PS per le condizioni di ricovero per i titolari di assegno sociale e sostitutivo di invalidità civile.
Chi sono i soggetti interessati dall’ICLAV?
• Invalidi parziali, non ricoverati, con solo assegno;
• invalidi parziali, ricoverati, con solo assegno;
• invalidi parziali, non ricoverati, titolari di altro reddito, con solo assegno;
• invalidi parziali, ricoverati, titolari di altro reddito, con solo assegno;
• invalidi parziali, privi di perequazione automatica ma con limite di reddito personale pari o inferiore a quello stabilito per legge.

Quali documenti richiede il CAF per compilare il modello ICLAV?
• Modello ICLAV;
• documento d’identità del dichiarante;
• copia tessera sanitaria per controllo obbligatorio del codice fiscale;
• documento d’identità del tutore/curatore se presente e tessera sanitaria;
• in caso di delegato, copia della delega e documento d’identità del delegato e dichiarante;
• certificati redditi prodotti nei due anni: anno 2013 e presuntivo 2014 (reddito autonomo, dipendente, cooperative sociali;
• certificato medico attestante la menomazione psichica o intellettiva se presente.

12 marzo 2018

Avviso- Servizio di Assistenza Domiciliare per gli anziani


Avviso Comune di PAlermo - Servizio di Assistenza Domiciliare 

Con determinazione 213 del 12/03/2018 è stato adottato avviso per gli anziani interessati all'erogazione del Servizio Assistenza Domiciliare. 
 Distretto Socio Sanitario 42, in ottemperanza al Piano di Zona 2013/2015, come implemetato con le risorse aggiuntive di cui al D.D.G. 3730/2016 ed approvato dall’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro con parere n. 43 del 13/12/2017, intende attivare il Servizio di Assistenza Domiciliare come contemplato dall’ Azione 31 del suddetto Piano, in favore della popolazione anziana residente nel Distretto.
Il servizio è rivolto ad anziani, parzialmente autosufficienti o a rischio di perdita dell’autosufficienza, senza adeguato supporto familiare, che non necessitano di prestazioni sanitarie domiciliari, ma che richiedono un supporto per lo svolgimento di alcune funzioni della vita quotidiana.
Il Cittadino/ la cittadina che intende usufruire del Servizio potrà presentare istanza agli indirizzi personefragili@comune.palermo.it personefragili@cert.comune.palermo.it o direttamente presso l’ufficio protocollo sito in Via Garibaldi N. 26 – piano terra o al Centro Anziani di piazza Pietro Micca n. 26 o con raccomandata A.R.. Nel caso di invio per raccomandata, l’istanza sarà inserita in graduatoria successivamente alla data di arrivo.
L’istanza dovrà essere corredata da copia del documento di riconoscimento in corso di validità e modello ISEE socio-sanitario.
FONTE:COMUNE DI PALERMO
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Richiesta per il Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.)

COMUNE DI MONREALE
Il Distretto Socio Sanitario 42,intende attivare il Servizio di Assistenza Domiciliare, rivolto ad anziani, parzialmente autosufficienti o a rischio di perdita dell’autosufficienza, senza adeguato supporto familiare, che non necessitano di prestazioni sanitarie domiciliari, ma che richiedono un supporto per lo svolgimento di alcune funzioni della vita quotidiana.Gli interessati potranno presentare istanza agli indirizzi promozione.sociale@monreale.gov.it o promozioneterritorio.monreale@pec.it o direttamente presso l’ufficio protocollo sito in Piazza Vittorio Emanuele o con raccomandata A.R..
Per garantire l’avvio del servizio a far data dal 16/04/2018 i Comuni provvederanno a formulare la graduatoria sulla scorta delle istanze pervenute entro il 31/03/2018. Le istanze che perverranno oltre il 31/03/2018 verranno esaminate successivamente e gli aventi diritto accederanno al servizio a seguito di scorrimento di graduatoria rispettando comunque l’ordine decrescente reddituale pari al valore ISEE.



9 marzo 2018

Assistenza Domiciliare Integrata - A.D.I.

Assistenza Domiciliare Integrata - A.D.I.
  
L'ADI nasce come un modello assistenziale volto ad assicurare l'erogazione coordinata e continuativa di prestazioni sanitarie (mediche, infermieristiche, riabilitative) e  socio-assistenziali (cura della persona, fornitura dei pasti, cure domestiche) al domicilio da parte di diverse figure professionali fra loro funzionalmente coordinate.
E' deputata, pertanto, a soddisfare esigenze complesse, di persone che necessitano di un'assistenza al domicilio con l'obiettivo di mantenerlo il più possibile a casa, favorendo il recupero delle sue capacità residue e supportando i familiari nei compiti di cura.
Gli utenti che possono accedere alle cure domiciliari sono gli ammalati con patologie croniche e con gravi disabilità che necessitano di assistenza sanitaria e i pazienti oncologici nella fase terminale. Senza allontanarsi dalla loro casa i pazienti possono così ricevere un'assistenza di tipo medico- infermieristico- fisioterapico finalizzata a favorire il recupero o a stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita quotidiana.
Ogni Piano di  Assistenza Individuale (PAI) ha sempre una durata limitata nel tempo ma la rivalutazione periodica da parte dell'Unità di valutazione Multidimensionale (UVM)  dell'ASP può consentire la prosecuzione delle cure quando esse siano finalizzate al raggiungimento di obiettivi tecnicamente e realmente raggiungibili.
Il servizio viene attivato entro 72 ore dalla segnalazione.
Modalità di accesso
L'accesso all' Assistenza Domiciliare Integrata  avviene su richiesta, su apposita modulistica,  tramite il Punto Unico d'Accesso (PUA) o l'Unità Operativa Socio-sanitaria con compiti di valutazione multidimensionale, che si trova in ogni Distretto o Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) della ASP.

Dove rivolgersi
Direttamente al Distretto Sanitario di residenza o di domicilio temporaneo.

La richiesta può essere effettuata:
•    Dal Medico di famiglia (Medico di Medicina Generale o Pediatra).
•    Dal Medico ospedaliero per le Dimissioni Protette tramite  gli Uffici Territoriali che si trovano presso tutte le Aziende ospedaliere ed i Presidi ospedalieri della ASP favorendo la continuità e l'integrazione Ospedale-Territorio.
•    Dal Medico responsabile delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).
•    Dai Servizi Sociali.
Altre segnalazioni effettuate direttamente dai familiari o da altri soggetti della rete informale necessitano comunque della richiesta del Medico di Medicina Generale dell'assistito.
Alla segnalazione segue la Valutazione Multidimensionale e l'accertamento della tipologia del bisogno a domicilio o in Ospedale da parte della Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) più vicina al luogo dove si trova il paziente.
Modulistica

Bonus Mamme casalinghe 2018: ecco come avere l'assegno da 1700 euro

Le mamme in attesa o che decidono di adottare un bimbo, oltre al bonus mamma domani, se non superano una certa soglia Isee possono richiedere all’#Inps ulteriori prestazioni sia che siano lavoratrici o precarie sia che siano disoccupate. Ecco gli importi e i limiti Isee per il 2018

Ecco il contributo per le donne lavoratrici o precarie

Il bonifico Inps, effettuato direttamente sul conto corrente di chi lo richiede ( in questo caso la madre) viene corrisposto da chi fa domanda dal primo gennaio al 31 dicembre 2018 e ammonta a 338,89 euro per 5 mesi. Per un totale complessivo di 1.713 euro. Possono richiederlo tutte le neo mamme cittadine italiane o residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno.
Per poter richiedere tale prestazione la madre deve aver versato all’Inps i contributi per almeno 3 mesi nei 9 mesi antecedenti la gravidanza. In caso di licenziamento della stessa o di dimissioni volontarie, entro i 18 mesi antecedenti la gravidanza. Stessa cosa vale per il padre se vedovo o per abbandono da parte della donna del tetto coniugale o per affidamento esclusivo del minore. Per l’anno 2018 tale beneficio può essere richiesto se l’importo Isee non supera i 17.142,46 euro. Per richiedere l’assegno di maternità Inps 2018 basta rivolgersi a un caf o patronato oppure inviare direttamente la domanda tramite il proprio Pin dispositivo entro i 6 mesi dalla nascita del bambino o dal suo arrivo in caso di adozione.

Assegno di maternità Inps per donne disoccupate

Tale assegno viene erogato dall’Inps al Comune di appartenenza della mamma che lo richiede entro e non oltre i 6 mesi della nascita del proprio bambino o del suo arrivo in caso di adozione.
Successivamente sarà il Comune ad erogare la somma prevista dal bonus al soggetto richiedente. L’ importo del bonifico ( effettuato direttamente sul conto corrente della madre) è identico a quello per le mamme lavoratrici, ovvero ammonta 338,89 euro per 5 mesi. Per un totale complessivo di 1.713 euro. Anche in questo caso, per il 2018, non bisogna avere un Isee superiore a 17.142,46 euro. Tale assegno lo possono richiedere tutte le mamme #casalinghe o che non hanno lavorato negli ultimi 18 mesi, italiane, comunitarie o extracomunitarie in possesso di regolare permesso di soggiorno. La domanda per il contributo Inps di maternità 2018  per le donne disoccupate si deve presentare presso il Comune di residenza tramite Patronato. #bonus mamme casalinghe
Fonte: https://it.blastingnews.com/
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borse di studio a sostegno delle spese sostenute per l'istruzione dei propri figli, per l'anno scolastico 2017/2018

Bando per l'assegnazione al!e famiglie deglì alunni delle scuole statali e paritarie (primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado), che versano in condizioni di maggiore svantaggio economico, di borse di studio a sostegno delle spese sostenute per l'istruzione dei propri figli, per l'anno scolastico 2017/2018.
L'istanza di partecipazione, unitamente ai suoi allegati, dovrà essere presentata, entro e non oltre il 16 aprile 2018 e dovrà essere presentata esclusivamente presso l'lstituzione scolastica frequentata dallo studente

allegato
allegato
allegato

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7 marzo 2018

Assegno maternità e famiglie con tre figli minori" anno 2018

Possono essere inoltrate le domande riguardanti:
l'assegno maternità e quello per il nucleo familiare con tre figli minori" anno 2018
I cittadini interessati potranno richiedere informazioni presso le Circoscrizioni Comunali nei giorni e nelle ore stabiliti o 
all' Ufficio Relazioni con il pubblico

(data pubblicazione 07 Marzo 2018 - scadenza 07 Aprile 2018)



BANDO E DETTAGLI....

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Contributo "Fornitura libri di testo gratuita e semigratuita a.s. 2017/2018

Anche per l 'anno  scolastico 2017/2018 sono state attivate le procedure per l'erogazione degli stanziamenti destinati alla fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo per le famiglie con basso reddito ai sensi dell'art. 27 della legge 448/98 .
L'istanza di partecipazione dovrà essere presentata, esclusivamente, presso l'istituzione scolastica frequentata, entro e non oltre il 30 marzo 2018



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2 marzo 2018

Bonus Nido 2017

#InpsInforma  #BonusNido2017

Dal 2 marzo 2018 è attiva una nuova funzionalità che permetterà di integrare le domande di Bonus asilo nido per il 2017 già presentate!

Fino al 31 dicembre 2018 potrete infatti allegare le ricevute dei pagamenti delle mensilità di  settembre, ottobre, novembre e dicembre 2017, anche se non le avevate indicate in fase di domanda.

ComeFare:

1. Accedere al servizio online dedicato con il proprio pin dispositivo
2. Cliccare dal menù sulla sezione “Allegati Domande”.
3. Selezionare la domanda da allegare e la tipologia di documento da inserire (ad esempio “Fattura”): in ROSSO compariranno anche i mesi non inseriti all’atto della domanda così da poter allegare la relativa documentazione di spesa.
4. La nuova documentazione allegata sarà resa disponibile alla sede per la fase istruttoria.

Domande Respinte: Per inserire le mensilità aggiuntive nelle domande che risultino già in stato “respinte”, sarà necessario:
- cliccare dal menù sulla sezione “invio richiesta di variazione”
-  tramite la funzione  “allega nuovo documento su respinta”, inviare preventivamente una motivata richiesta di variazione tr
- una volta che la domanda apparirà in stato “da istruire”, si potrà allegare la documentazione relativa ai mesi non indicati nella domanda con le stesse modalità descritte nel "Come fare" di questo post.

Bonus asilo nido requisiti:
  • il bambino deve essere nato a partire dal 1° gennaio 2016;
  • Deve essere iscritto all'asilo nido. La condizione, infatti, per ottenere la misura intera dell'assegno da 1000 euro, è quella che il bambino debba essere iscritto per tutto l'anno, altrimenti, in caso di partecipazione parziale, spetta solo in parte.
  • il bonus nido non spetta in base a reddito ISEE ma è a prescindere dal reddito.
  • Sostenere la retta dell'asilo;
  • Il bambino deve avere la stessa residenza della mamma o papà richiedenti;
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  • TUTTA LA REGOLAMENTAZIONE DEL BONUS NIDO 2018
FONTE:INPS

28 febbraio 2018

UNIONI CIVILI E CONVIVENZE DI FATTO


Il Decreto Cirinnà no. 76/2016 ha regolamentato sia le Unioni Civili che le Convivenze di fatto, rifacendosi ai principi costituzionali dagli Artt. 2, 3 e 29. All’Art. 29 si riconoscono i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio all’Art. 30, prevedendo misure di sostegno. Ma in particolar modo agli Artt. 2 e 3, si punta sulla dignità umana scevra da ogni discriminazione.
Le Unioni Civili invece, avvengono tra persone del medesimo sesso, alla presenza di un ufficiale di Stato Civile e di testimoni, in cui si dichiara espressamente la volontà di unirsi e sostenersi, godendo dei benefici dello stato di coniugio matrimoniale a cui il Decreto si riferisce.

Unioni civili e convivenze di fatto, tutele previdenziali

Alla luce di questo distinguo, quali tutele previdenziali INPS ed INAIL possono essere applicate in tema di lavoro? Fondamentale riferimento in tal senso sono le Circolari INPS no. 66 e 84/2017 ed INAIL no. 45/2017 che accogliendo il D. Lgs. 76/2016, dispongono importanti tutele.

ASSEGNI FAMILIARI – ANF

Il Decreto ha ridisegnato il concetto di Nucleo Familiare
  • Unioni Civili: Presenza di un soggetto lavoratore dipendente o pensionato; figli nati precedentemente e figli nati in seguito con affido ai sensi dell’Art. 252 c.c.;
  • Convivenze di fatto: gli ANF vengono riconosciuti solo in presenza del relativo contratto, con cui l’INPS riconoscerà la tutela del classico nucleo familiare ed in base al classico reddito di riferimento. (non possono invece essere riconosciuti a convivenze semplici)
Il Richiedente, sotto la propria responsabilità, dichiarando lo stato di “coniuge”, “unito civilmente”, “convivente di fatto”, deve fare richiesta presso il proprio datore di lavoro.


Fonte: https://www.lavoroediritti.com/

27 febbraio 2018

Bonus bebè 2018

 #BonusBebè2018

E' possibile richiedere il bonus bebè per ogni figlio nato, adottato o in affidamento preadottivo tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018!

L’assegno è corrisposto mensilmente per un massimo di 12 mensilità fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso in famiglia di ogni figlio e varia in base all’ISEE minorenni.

QUANTO: con ISEE minorenni inferiore ai 7.000 euro la misura del beneficio è di 1.920 euro (160 euro al mese), con ISEE minorenni compreso tra 7.000 euro e 25.000 euro annui la misura è di 960 euro (80 euro al mese).

QUANDO: Se la domanda viene presentata entro i 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino, il primo pagamento comprende anche l’importo delle mensilità maturate fino a quel momento. Se invece la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda.

COME: Il pagamento è erogato dall’INPS direttamente al richiedente tramite bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN intestati al richiedente. In sede di invio della domanda è necessario allegare il modello SR/163, o la domanda verrà sospesa.

(Fonte:Inps)

24 febbraio 2018

Le domande di Ape sociale/precoci



I termini del 2018 per l'Ape social e precoci


.......istanze di accesso ai benefici dell'Ape sociale e del pensionamento con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci che maturano i requisiti tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2018...... 
Quest'anno l'istanza di verifica delle condizioni deve essere prodotta all'Inps entro il 31 marzo 2018 (1° marzo 2018 per i lavoratori precoci) e l'Inps comunicherà l'accettazione o il rigetto dell'istanza entro il 30 giugno 2018. Le domande possono essere prodotte anche successivamente a tali date purchè entro il 30 novembre 2018 ma saranno prese in considerazione solo se residuano risorse una volta terminato il monitoraggio delle domande prodotte nella prima finestra temporale. Per gli apisti sociali l'articolo 1, co. 165 della legge 205/2017 ha istituito una finestra aggiuntiva, solo per quest'anno, al 15 luglio 2018 il cui monitoraggio dovrà concludersi entro il 15 ottobre 2018. Le domande presentate tra il 1° aprile ed il 15 luglio 2018 saranno accolte solo se residuano risorse in esito al monitoraggio delle istanze prodotte nella finestra temporale precedente (cioè tra il 1° gennaio ed il 31 Marzo 2018).
Al momento della presentazione dell'istanza di verifica il lavoratore deve trovarsi nelle condizioni previste per avere titolo ai benefici per l'ape sociale e al pensionamento con 41 anni di contributi. Vale a dire deve trovarsi in condizione di disoccupazione con esaurimento integrale della prestazione contro la disoccupazione (es. naspi o mobilità), di invalidità pari almeno al 74%, deve assistere il familiare disabile convivente da almeno sei mesi, o risultare addetto a mansioni gravose, addetto a mansioni usuranti o notturni (solo nel caso di accesso al beneficio contributivo per i precoci). 
Come accaduto lo scorso anno i requisiti anagrafici e contributivi (i 63 anni e 30 o 36 anni di contributi nel caso di accesso all'Ape sociale o dei 41 anni di contributi nel caso di domanda per il beneficio dei lavoratori precoci); i tre mesi dal termine del sussidio di disoccupazione (per il profilo dedicato ai disoccupati); la condizione di aver svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 o almeno 7 anni negli ultimi 10 un'attività classificata nelle 15 categorie dei cd. lavori gravosi; il requisito di almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa, ovvero di almeno la metà della vita lavorativa complessiva per i lavori usuranti possono essere valutati in via prospettica. Questi requisiti, in sostanza, non devono essere necessariamente posseduti al momento in cui si presenta l'istanza di verifica ma possono essere perfezionati entro la fine del 2018. La seconda domanda, quella volta all'accesso ai benefici, va invece prodotta al momento del perfezionamento di tutti i requisiti previsti dalla norma. 
(FONTE:http://www.pensionioggi.it/)

22 febbraio 2018

Bonus figli a carico 2018: a chi spetta la detrazione

Vediamo come sono cambiate le norme sulle detrazioni per i figli a carico le previsioni in merito alla soglia di reddito entro la quale i figli possono essere considerati a carico fiscale dei genitori e tutte le novità in tema di bonus figli a carico 2018.

Bonus figli a carico 2018: nuova soglia di reddito

Con la legge di bilancio 2018 sale la soglia di reddito da 2.840,51 euro a 4mila euro affinché il figlio possa essere considerato fiscalmente a carico e, dunque, godere delle detrazioni per i figli a carico. L’innalzamento della soglia trova applicazione esclusivamente per i figli di età non superiore a 24 anni. Al contrario, per il figlio con età superiore ai 24 anni, la soglia resta invece a 2.840,51 euro.  Con la nuova legge di bilancio 2018, dunque, un figlio si intende a carico fin quando il suo reddito annuo non supera i 2.840,51 euro. Dal 2019 l’importo del reddito annuo è aumentato a 4mila euro per i figli con età non superiore a 24 anni. Nel caso in cui il figlio a carico dovesse superare i redditi indicati, il lavoratore beneficiario della detrazione dovrà versare il conguaglio.
Bonus figli a carico 2018: a chi spetta la detrazione?
Di norma la detrazione spetta ad entrambi i genitori nella misura del 50% ciascuno, salvo un eventuale accordo che preveda la detrazione al 100% in favore del genitore col maggior reddito. Se invece un genitore è a carico dell’altro, la detrazione  spetta nella misura del 100% a quest’ultimo.

Bonus figli a carico 2018: gli importi

La legge di bilancio 2018 ha lasciato invariati sia l’importo sia le modalità di calcolo della detrazione. La misura della detrazione però non è fissa, ma varia in base ai seguenti fattori:
  • ammontare del reddito del genitore;
  • età del figlio (inferiore o meno di 3 anni);
  • figli con handicap;
  • numero dei figli (superiore o meno a 3).
I genitori che beneficiano della detrazione per figli a carico 2018 hanno diritto ai seguenti importi:
  • da 800 a 950 euro, per ogni figlio dai tre anni in su;
  • da 900 a 1.220 euro, per ogni figlio sotto i tre anni;
  • da 220 a 400 euro, l’importo aggiuntivo per ogni figlio portatore di handicap.

Bonus figli a carico 2018: come si calcola la detrazione?

Come detto, le detrazioni figli a carico, consentono a chi presenta la dichiarazione dei redditi 2018, di poter detrarre le spese che il contribuente ha sostenuto nel corso del 2017 per i figli maggiorenni e minorenni e per i figli portatori di handicap. Per il calcolo della soglia massima di reddito per i familiari a carico vanno considerati solo i redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo Irpef, compresi i redditi dei fabbricati. In concreto, per calcolare l’ammontare della detrazione bisogna effettuare il seguente calcolo:
  • calcolare la differenza tra 95mila e il proprio reddito complessivo (al netto della deduzione per l’abitazione principale e relative pertinenze, ed aumentato dei redditi dei fabbricati assoggettati alla cedolare secca);
  • dividere 95mila per il risultato ottenuto;
  • moltiplicare la detrazione per il coefficiente ottenuto da tale divisione.
In caso di più figli all’importo di 95mila euro vanno aggiunti 15mila euro per ciascun figlio successivo al primo.

Bonus figli a carico 2018: a chi spetta la detrazione?

Di norma, la detrazione spetta ad entrambi i genitori nella misura del 50% ciascuno, salvo un eventuale accordo che preveda la detrazione al 100% in favore del genitore col maggior reddito. Se invece un genitore è a carico dell’altro, la detrazione spetta nella misura del 100% a quest’ultimo. Nei casi di genitori separati o divorziati, le detrazioni spettano al 100% al genitore affidatario; sono, invece, ripartite al 50% tra i genitori in caso di affidamento congiunto. Nel caso di genitori non sposati, si applicano le regole previste per i genitori separati in presenza di un provvedimento per l’affidamento dei figli, mentre in mancanza di questo si applica quanto previsto per i genitori coniugati.
(FONTE:https://business.laleggepertutti.it/)

INPS: Bonus Bebè 2018

Ora è possibile richiedere il bonus bebè per ogni figlio nato, adottato o in affidamento preadottivo tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018!
L’assegno è corrisposto mensilmente per un massimo di 12 mensilità fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso in famiglia di ogni figlio e varia in base all’ISEE minorenni.
QUANTO: con ISEE minorenni inferiore ai 7.000 euro la misura del beneficio è di 1.920 euro (160 euro al mese), con ISEE minorenni compreso tra 7.000 euro e 25.000 euro annui la misura è di 960 euro (80 euro al mese).
QUANDO: Se la domanda viene presentata entro i 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino, il primo pagamento comprende anche l’importo delle mensilità maturate fino a quel momento. Se invece la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda.
COME: Il pagamento è erogato dall’INPS direttamente al richiedente tramite bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN intestati al richiedente. In sede di invio della domanda è necessario allegare il modello SR/163, o la domanda verrà sospesa.
CHI: La domanda può essere presentata dal genitore in possesso dei seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana, di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione o carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro
- residenza in Italia
- convivenza con il figlio per il quale si richiede il beneficio

Per tutte le info ed approfondimenti ecco il link dell'INPS: vi invitiamo a leggere attentamente la scheda prestazione INFO INPS

21 febbraio 2018

Esenzione canone TV 2018 over 75, come fare domanda e limiti di reddito

I cittadini over 75 hanno diritto all’esenzione canone TV se in presenza di specifici requisiti di legge. In particolare bisogna avere un reddito annuo percepito in linea con specifiche soglie, il requisito anagrafico e in ultimo ma non meno importante bisogna fare domanda all’Agenzia delle Entrate con cui si richiede l’esenzione. Due i momenti dell’anno in cui è possibile presentare tale richiesta per l’intero anno o per il secondo semestre.
Sono due le date di scadenza per poter ancora rientrare nell’esenzione già per quest’anno:
  • 30 aprile 2018. Prima data utile per chi intende presentare l’esenzione sul pagamento del canone tv del 2018 e presenta più di 75 anni di età.
  • 31 luglio 2018. Ulteriore scadenza fissata per chi usufruisce della suddetta esenzione a partire solo dal secondo semestre 2018.
Inoltre, laddove le condizioni di reddito minime richieste per l’esenzione del canone Rai permangono, non sarà necessario presentare una nuova domanda online.

Esenzione canone TV over 75, come fare domanda

La procedura per la domanda di esenzione del canone tv per gli over 75, prevede di inviare un documento di identità valido e un modulo per l’esenzione contenente i dati. Da verificare, il possesso dei requisiti di legge richiesti, ovvero:
  • età anagrafica superiore ai 75 anni;
  • soglia di reddito minima pari a 8.000 euro (in precedenza era fissata 6713,98 euro).
La domanda di esenzione canone e i documenti su indicati, possono essere inviati mediante raccomandata a:
Agenzia delle Entrate, ufficio di Torino 1 Sat- sportello abbonamenti tv- casella postale 22, 10121 Torino.
La consegna dei documenti, ad oggi previsti per l’esenzione del canone Rai, può avvenire pure in un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.

Richiesta rimborso arretrati

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è anche possibile procedere al download dei documenti richiesti per richiedere il rimborso. Lo stesso, potrà essere richiesto a partire dal canone del 2008, laddove si era in presenza dei requisiti di legge per richiedere l’esenzione, ovvero età anagrafica e non superamento del limite di reddito di 6713.98 euro.
Per l’anno in corso, l’esenzione potrà essere richiesta se non sono stati superati dei redditi di 8000 euro da parte del richiedente e del coniuge residente nella stessa casa.

Esenzione canone TV 2018 over 75, limiti di reddito a 8000 euro

Per l’esenzione canone TV 2018 over 75, sono previste anche importanti novità rispetto ai beneficiari ammessi. Dal precedente limite di reddito fissato a 6713,98 euro, ad oggi sono valide delle maggiori soglie. Il governo Gentiloni, infatti, ne ha ampliato il range a 8000 euro. In questi giorni invece si discute di portare tale limite addirittura a 20 mila euro, aumentando considerevolmente la platea dei beneficiari.La suddetta soglia è da riferire ai redditi dell’anno precedente alla richiesta di esonero e comprendenti anche i redditi dell’eventuale coniuge convivente.
Confermato, invece, il requisito anagrafico di 75 anni per poter richiedere l’esenzione in presenza di redditi sotto gli 8000 euro. In particolare, coloro che avranno compiuto la suddetta età entro il 31 gennaio, potranno richiedere l’esenzione per l’intero anno. Sono considerati over 75, anche coloro che compiranno tale età entro il 31 luglio, tuttavia, in questo caso l’esenzione sarà valida solo a partire dal secondo semestre.
(FONTE:https://www.lavoroediritti.com/)

13 febbraio 2018

APE volontario al via: online simulatore e modello di domanda

Sul sito dell'INPS sono finalmente  disponibili  online i  servizi per richiedere l’APE Volontario - Anticipo finanziario a garanzia pensionistica, il prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia.
I primi a poterne usufruire saranno i soggetti che hanno maturato i prescritti requisiti nel periodo compreso tra il 1° maggio ed il 18 ottobre 2017,  i quali al fine di ottenere  tutti i ratei arretrati maturati dalla data di entrata in vigore  dell’APE, devono presentare la  domanda entro il 18 aprile 2018.
Il Simulatore è un servizio online con il quale i  i cittadini con l’inserimento dei  propri dati   possono ottenere in via indicativa  l'importo mensile, la durata  dell'APE e la rata di rimborso  che al termine del periodo di anticipo, sarà   decurtato  dalla pensione  definitiva in rate ventennali. 
Il simulatore è distinto in 4 sezioni :
 Accesso
Sezione dedicata all’inserimento dei principali dati anagrafici e all’importo di pensione lorda mensile.
La simulazione dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica presuppone il requisito contributivo minimo per l’accesso all’APE pari a 20 anni, che sarà verificato in fase di certificazione e domanda APE.
I Tuoi Dati
Sezione dedicata all’inserimento dei principali dati personali e di eventuali rate mensili che concorrono alla stima indicativa dell’importo massimo di APE (ad esempio rate per prestiti con periodo di ammortamento residuo superiore alla durata del periodo di erogazione dell’APE; rate per debiti erariali; eventuali assegni divorzili, di mantenimento dei figli o assegni stabiliti in sede di separazione tra i coniugi).
Questa sezione è inoltre dedicata alla possibile scelta dei ratei arretrati e del finanziamento supplementare, in base ai requisiti anagrafici del soggetto richiedente e alla data di presentazione della domanda APE prevista. Tali informazioni sono utili per la stima della data di decorrenza APE e della durata di erogazione APE.
Il Tuo Importo APE
Sezione dedicata alla scelta dell’importo APE da percepire durante la fase di erogazione APE.
Tale importo sarà necessariamente compreso tra l’importo di APE minimo e l’importo di APE massimo visualizzati all’interno della sezione stessa.
La Tua Simulazione
Sezione dedicata al risultato di dettaglio della simulazione, comprensiva del piano di accumulo relativo alla fase di erogazione APE, e del piano di ammortamento relativo alla fase di rimborso APE.
La domanda di certificazione del diritto all’APE dev’essere presentata all’INPS dall’interessato o dagli intermediari autorizzati attraverso l’uso dell’identità digitale SPID o il PIN dell’INPS e serve anche a conoscere l'importo minimo e massimo del prestito ottenibile dall'istituto , sulla base della contribuzione versata.
Dopo avere avuto dall'INPS la certificazione dei requisiti si potrà procedere alla domanda di erogazione dell'APE  vera e propria.
Va ricordato che il prestito è erogato dalla banca in quote mensili  per il periodo che intercorre dal compimento dei 63 anni (età minima per la richiesta ) fino all'età pensionabile (67 anni dal 2019);   per richiederlo non occorre cessare l’attività lavorativa,  ma è necessario  aver maturato un’anzianità contributiva non inferiore a 20 anni.
Simulatore è un servizio online

(FONTE:http://www.fiscoetasse.com/)
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27 gennaio 2018

La Carta Famiglia nazionale

Con Decreto Interministeriale del 20 settembre 2017 è stata istituita la Carta della Famiglia, una delle più importanti novità introdotte dalla Legge di Stabilità. La Carta consente l'accesso a sconti sull'acquisto di beni o servizi, ovvero a riduzioni tariffarie concesse dai soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all'iniziativa.
Chi può richiederla? I destinatari sono i nuclei familiari costituiti da cittadini italiani o da cittadini stranieri regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre figli minori a caricocon ISEE in corso di validità che non superi i 30mila euro.
Avere un nucleo familiare numerose composto da almeno 3 figli minori a carico residenti in Italia anche se stranieri. Ricordiamo che in base all'attuale legge, figli considerati fiscalmente a carico, indipendentemente dall'età anagrafica, se nell'anno precedente, non hanno posseduto redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo, oltre i 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili. In una prima bozza della Legge di Stabilità, la card era invece destinata alle famiglie con 3 figli under 26.

In base a quanto previsto dal DM 20/09/2017 del Ministero del lavoro, il nuovo beneficio prevede il rilascio di una card sconti - tessera sconto per i nuclei familiari con almeno 3 figli minori a carico, previa presentazione al Comune di residenza, dell'apposito modulo domanda, consegna del relativo modello ISEE e pagamento dei costi per l'emissione della card elettronica.

Come si richiede? La tessera è emessa dai singoli Comuni, che attestano lo stato della famiglia al momento del rilascio, e ha una durata biennale (dalla data di emissione) e non è cedibile. La richiesta per ricevere la card, può essere presentata al Comune di residenza non appena ci sarà la pubblicazione dell'apposito modulo domanda carta famiglia.
Come funziona? Uno dei genitori richiede la carta al Comune di residenza dichiarato nell'ISEE, diventando titolare della stessa e responsabile del suo utilizzo. Per usufruire degli sconti e dei vantaggi è necessario esibirla in tutti quei negozi, strutture pubbliche e private convenzionate, insieme al documento di riconoscimento del genitore intestatario. La carta viene rilasciata in formato di tesserino cartaceo, previo pagamento dei costi di emissione, ove previsti.
Quali sono i benefici? La card sconti famiglie numerose con almeno 3 figli minori, serve ad usufruire di sconti per l'abbonamento famiglia per i trasporti pubblici, per ottenere sconti sull'acquisto di beni e servizi sia pubblici che privati che aderiranno all'iniziativa, bonus spesa, riduzione delle tariffe da parte di soggetti pubblici o privati, sconti sull'acquisto di biglietti e abbonamenti famiglia anche per cultura, sport e turismo, creazione di Gruppo di acquisto familiare GAF o di Gruppi di acquisto Solidali.

Nello specifico le spese ammesse Carta famiglia 2018 sono:
  • Beni alimentari:
  • Prodotti alimentari;
  • bevande analcoliche.
Beni non alimentari:
  • Prodotti per la pulizia della casa,
  • l’igiene personale; articoli di cartoleria e di cancelleria;
  • libri e sussidi didattici;  
  • medicinali, prodotti farmaceutici e sanitari;
  • strumenti e apparecchiature sanitari;
  • abbigliamento e calzature.
Servizi: 
  • Fornitura di acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili per il riscaldamento;
  • raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani;
  • servizi di trasporto, servizi ricreativi e culturali, musei, spettacoli e manifestazioni sportive;
  • palestre e centri sportivi;
  • servizi turistici, alberghi e altri servizi di alloggio, impianti turistici e del tempo libero;
  • servizi di ristorazione, servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità;
  • istruzione e formazione professionale.
La #Carta Famiglia nazionale è funzionale anche alla creazione di uno o più gruppi di acquisto familiare o gruppi di acquisto solidale nazionali, nonché alla fruizione dei biglietti famiglia e abbonamenti famiglia per servizi di trasporto, culturali, sportivi, ludici, turistici e di altro tipo.
È bene non confondere questa carta sconto riservata alle famiglie numerose con la social card che invece è una carta acquisti. Entrambe le agevolazioni sono di competenza del Comune ma cambiano le caratteristiche e i requisiti di accesso.
                           I soggetti che aderiscono al programma

I soggetti pubblici o privati, di rilevanza nazionale, regionale o locale, che aderiscono all'iniziativa, mediante la stipula di Protocolli d'Intesa o di convenzioni, possono valorizzare la loro adesione attraverso l'esibizione del bollino, associato al logo della Carta. 
                                    La carta famiglia 2018 funziona così:

- la tessera sconti per famiglie numerose, ha una validità di 2 anni;
- sulla carta si trova sia il codice del Comune che l'ha emessa che il numero progressivo della carta, i dati anagrafici dell'intestatario, il luogo di emissione e le date di validità. 
- la famiglia beneficiaria per fruire degli sconti della carta famiglia 2018 , deve essere esibita presso i negozi, strutture pubbliche e private convenzionate che aderiscono all'iniziativa, insieme al documento di riconoscimento.
- i negozi carta famiglia con bollino in vetrina: "Amico di famiglia" prevedono uno sconto pari o superiori al 5% rispetto al normale prezzo di listino;
- i negozi con bollino "Sostenitore della famiglia": prevedono uno sconto pari o superiore al 20%.
- presto arriverà un sito web del Ministero del lavoro con tutti i soggetti che hanno sottoscritto la convenzione.
      Promotori e partner : L'iniziativa vede il coinvolgimento di

  • Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che formalizza protocolli d'intesa con le Amministrazioni Centrali o convenzioni con soggetti pubblici o privati di rilevanza nazionale.
  • Le Regioni e le Province Autonome che  stipulano convenzioni con soggetti pubblici o privati di rilevanza regionale.
  • Comuni che stipulano convenzioni con soggetti pubblici o privati di rilevanza locale o riduzione di tariffe dei servizi pubblici locali erogati direttamente o indirettamente e rilasciano la carta alle famiglie o nuclei familiari che ne fanno richiesta.

  • (FONTE: http://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/Carta-della-Famiglia )
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