L’Agenzia delle Entrate Riscossione può riscuotere le cartelle non pagate pignorando gli immobili anche sono fuori dal patrimonio del contribuente-debitore.
La riforma della giustizia cancella l’azione revocatoria
La riforma della giustizia cancella l’azione revocatoria
La riforma della giustizia del 2015 ha modificato il codice civile in materia di azione revocatoria e viene applicata anche per il caso di cartelle esattoriali notificate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, il creditore – compreso l’Agente per la riscossione – può procedere a pignorare gli immobili del debitore anche se, nel frattempo, sono stati donati a terzi o «protetti» attraverso i consueti scudi quali il fondo patrimoniale o il trust.
l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe prendersi la casa donata dal padre al figlio o dal marito alla moglie o che la coppia ha voluto proteggere nel fondo patrimoniale, senza alcuna causa preventiva. Quindi, senza l’azione revocatoria.
Quali sono le conseguenze
La riforma della giustizia, dunque, fa sì che il pignoramento si possa estendere anche al terzo, nuovo titolare dell’immobile. Tanto per fare un esempio, presumendo che Tizio, titolare di due case, doni una delle due al figlio Caio, affinché questi non debba, un giorno, pagare le imposte di successione e, nello stesso tempo, possa utilizzarla come propria residenza, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe ugualmente andare a colpire Caio, notificandogli direttamente il pignoramento, senza prima dover agire in giudizio né contro quest’ultimo, né contro Tizio con l’azione revocatoria.
(FONTE:https://www.laleggepertutti.it/)