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23 marzo 2021

DECRETO SOSTEGNI: arriva il condono delle cartelle esattoriali.

 Con il decreto Sostegni arriva lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, per redditi fino a 30.000 euro. Vediamo quali sono le cartelle che verranno cancellate e chi può beneficiare del provvedimento.

Con il Decreto Sostegni, il primo emanato dal Governo Draghi per dare un aiuto a chi si trova in difficoltà economica a causa del Covid, arriva il condono delle cartelle esattoriali. Vediamo in pratica come funziona e chi rientra tra i possessori delle vecchie cartelle esattoriali che verranno stralciate, cioè automaticamente cancellate (per un totale di 666 milioni di euro).

Entro 30 giorni uscirà un decreto del Ministero dell’Economia con le date e le modalità con cui verranno annullate le cartelle.

Quali cartelle saranno condonate

Le cartelle interessate dal condono sono quelle che sono state affidate agli agenti della riscossione (prima Equitalia e ora Agenza Entrate Riscossione) tra il 2000 e il 2010. In pratica si fa riferimento all’anno in cui l’ente cui è dovuta l’imposta non pagata ha segnalato a questi soggetti il debito che, come si dice in gergo tecnico, è stato iscritto a ruolo

Non parliamo di un condono tombale di tutti i debiti di quegli anni, ma esclusivamente delle cartelle di valore complessivo fino a 5.000 euro, comprensivo di interessi e sanzioni. Di fatto, una grossa fetta di stralci potrebbe riguardare ImuTasi o bolli auto dimenticati

Rientrano tra le cartelle annullate anche quelle per le quali si è eventualmente aderito alla rottamazione-ter. Sono invece escluse le somme dovute per il recupero di aiuti di Stato, i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti e le multe o sanzioni derivanti da sentenze penali di condanna.

Chi ha diritto al condono

Non tutti possono beneficiare di questo sconto, infatti solo chi nel 2019 ha posseduto redditi fino a 30.000 euro complessivi lordi annui rientra nel condono, siano essi persone fisiche o imprese.

Cosa si deve fare

Chi rientra in questa categoria non deve fare nulla, sarà direttamente Agenzia entrate Riscossione che provvederà direttamente alla cancellazione dei debiti. Per verificare la tua posizione devi accedere alla tua area riservata del sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it utilizzando Spid, Carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. Ricorda che il Pin dell’Agenzia delle entrate non sarà più valido a partire dal primo ottobre prossimo.

Purtroppo, è bene ricordare che, chi ha regolarmente pagato non ha diritto ad alcun rimborso.

Rinviate le scadenze della rottamazione-ter

Chi ha aderito alla rottamazione-ter del 2018 e nel 2020 e non ha versato le rate dovute, può tirare un sospiro di sollievo perché può continuare a beneficiare della definizione agevolata (cioè dell’eliminazione delle sanzioni e degli interessi di mora) per le cartelle emesse dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Infatti, nel decreto sostegni viene prorogata la scadenza delle rate non pagate con le seguenti regole:

  • le rate scadute nel 2020 devono essere interamente versate entro il 31 luglio 2021;
  • le rate scadenti nel 2021 (28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio) devono esser versate entro il 30 novembre 2021;
  • le rate non si considerano pagate in ritardo se il versamento viene fatto entro 5 giorni dalla scadenza.
  • Fonte:https://www.altroconsumo.it/

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