Non ci sarà bisogno di presentare l’Isee per ottenere il bonus bebè relativo alle nascite avvenute nel 2020. Lo ha chiarito l’Inps in un messaggio [1] in cui precisa alcuni aspetti sulle modalità di accesso all’assegno di natalità.
In pratica, sottolinea l’Istituto, il bonus viene riconosciuto anche se non si ha un Isee in corso di validità quando viene presentata la domanda oppure se l’Indice sulla situazione economica equivalente (l’Isee, appunto), supera la soglia massima di 40mila euro. Tuttavia, in questi casi, si avrà diritto all’importo minimo dell’assegno, vale a dire 80 euro al mese o 96 euro per il figlio successivo al primo, purché il bambino sia venuto al mondo nell’anno in corso.
Il bonus bebè, infatti, spetta al nucleo familiare nel quale sia nato o sia stato adottato o preso in affido un bambino tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2020. Se il neonato o il minore risulta collocato temporaneamente in un’altra famiglia, l’assegno viene corrisposto all’affidatario, dietro apposita domanda e solo per il periodo dell’affidamento.
Si ha diritto al bonus dalla data di nascita o d’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo fino:
- al compimento del primo anno di età;
- al primo anno dall’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo.
La durata massima di erogazione dell’assegno è di 12 mensilità.
Dal secondo figlio in poi, si ha diritto a una maggiorazione del 20% dell’importo dell’assegno applicata in base ai seguenti criteri:
- per ogni figlio successivo al primo del genitore richiedente l’assegno, purché sia rispettato il requisito della convivenza tra tali due soggetti;
- si considera «primo figlio» del genitore richiedente il figlio, anche adottivo, sia minorenne che maggiorenne, residente in Italia e convivente con il genitore richiedente;
- non si considerano né «primi figli» né «figlio successivo al primo» i minorenni in affidamento preadottivo e quelli in affidamento temporaneo;
- in caso di parto gemellare, se si tratta di un primo evento, la maggiorazione è riconosciuta per ogni figlio venuto alla luce successivamente al primo in ordine di tempo, mentre se non si tratta di primo evento la maggiorazione spetta per tutti i gemelli. Lo stesso vale in caso di adozione plurima.
- Fonte: La Legge Per Tutti