La Legge di Bilancio 2021 prorogherà anche per il prossimo anno il “Premio alla nascita” quindi detto anche “Bonus mamma domani” e sarà corrisposto in un’unica soluzione per le nascite o adozioni avvenute nel periodo 1º gennaio – 31 dicembre 2021.
Si tratta di una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 e resa strutturale dal 2018 il cui obiettivo è sostenere il reddito delle donne in gravidanza. Infatti, come ben sapete, tra ecografie, visite specialistiche e farmaci, durante la gravidanza vengono spesi molti soldi. Senza dimenticare quelli che dovrete spendere per l’acquisto dei prodotti per la prima infanzia.
Per questo motivo è stato deciso di erogare un assegno di 800€, una tantum, per le future mamme.
Il bonus 800€ per il premio alla nascita è corrisposto in unica soluzione dall’INPS e non concorre alla formazione del reddito complessivo. Per richiedere il bonus mamme domani bisogna avere un ISEE basso? Vediamolo di seguito.
Chi può richiederlo?
I primi mesi di gravidanza, dal punto di vista medico, sono i più a “rischio”. Per questo motivo per richiedere il bonus mamme bisognerà aver superato il 7° mese di gravidanza.
Non ci sono particolari eccezioni; questo bonus nascite è destinato infatti a tutte le future mamme. Ecco nel dettaglio quali sono i requisiti indicati dall’INPS:
- residenza in Italia;
- cittadinanza italiana o comunitaria;
- le cittadine non comunitarie devono essere in possesso del permesso di soggiorno UE.
Poi naturalmente ci sono degli altri requisiti necessari per fare la richiesta. Si tratta di eventi che devono essersi verificati dal 1° gennaio 2017:
- compimento del 7° mese di gravidanza;
- parto, anche se antecedente all’inizio dell’8° mese di gravidanza;
- adozione del minore, nazionale o internazionale, disposta con sentenza divenuta definitiva ai sensi della legge n. 184/1983;
- affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza ai sensi dell’art. 22, comma 6, della legge 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34 della legge 184/1983.
Il bonus mamma domani è legato al numero di figli nati dal parto, e non al singolo evento. Questo significa che in caso di parto gemellare il contributo sarà di 1.600€.
Entro quando fare domanda
I tempi entro i quali richiedere il bonus vanno dal raggiungimento del settimo mese di gravidanza fino ad un anno dalla nascita del bambino o dell'adozione o dell'affido.
Nel caso di gravidanze multiple (o affidi e adozioni multipli) si dovrà procedere facendo una prima domanda (a partire dal settimo mese di gravidanza), a parto avvenuto si può presentare una seconda domanda dove verrà inserito il codice fiscale dei gemelli.
In questo caso alla nascita verrà erogato un bonus e successivamente quelli relativi agli altri nascituri segnalati.
I tempi entro i quali richiedere il bonus vanno dal raggiungimento del settimo mese di gravidanza fino ad un anno dalla nascita del bambino o dell'adozione o dell'affido.
Nel caso di gravidanze multiple (o affidi e adozioni multipli) si dovrà procedere facendo una prima domanda (a partire dal settimo mese di gravidanza), a parto avvenuto si può presentare una seconda domanda dove verrà inserito il codice fiscale dei gemelli.
In questo caso alla nascita verrà erogato un bonus e successivamente quelli relativi agli altri nascituri segnalati.
Perché dopo il 7° mese?
Il primo motivo riguarda l’aumento delle spese che solitamente c’è dopo il settimo mese, quando bisogna cominciare ad acquistare tutto il materiale che servirà per i primi mesi del nascituro. Il secondo è un motivo prettamente medico.
Infatti, dopo il settimo mese gli episodi di interruzione involontaria della gravidanza sono più rari.
Come fare domanda?
la domanda per il premio alla nascita va presentata dopo il compimento del 7° mese di gravidanza e deve essere allegata con la certificazione sanitaria con cui il medico specialista indica la data presunta del parto.
Nel caso in cui la domanda venga presentata dopo il parto, la mamma dovrà indicarne la data e le generalità del bambino.
Per riceverlo ciascuna mamma deve presentare apposita domanda in via telematica all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS). Tra requisiti richiesti il possesso della residenza in Italia e della cittadinanza italiana o straniera (comunitaria o non comunitaria). Le future mamme straniere devono essere regolarmente soggiornanti in Italia.
Come fare domanda
È possibile collegarsi al portale web dell'Istituto e procedere al caricamento della domanda effettuando l’autenticazione attraverso diverse credenziali quali il PIN Inps, l'identità SPID (almeno di livello 2), oppure con Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
È in funzione anche un numero, gratuito da rete fissa a cui risponde il Contact Center Inps (numero 803 164 oppure 06 164 164 da rete mobile).
Infine si può fare richiesta del "premio nascita" anche rivolgendosi ai servizi gratuiti dei Patronati.
Come fare domanda
È possibile collegarsi al portale web dell'Istituto e procedere al caricamento della domanda effettuando l’autenticazione attraverso diverse credenziali quali il PIN Inps, l'identità SPID (almeno di livello 2), oppure con Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
È in funzione anche un numero, gratuito da rete fissa a cui risponde il Contact Center Inps (numero 803 164 oppure 06 164 164 da rete mobile).
Infine si può fare richiesta del "premio nascita" anche rivolgendosi ai servizi gratuiti dei Patronati.
Documenti richiesti
È necessaria la certificazione sanitaria rilasciata dal medico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) o convenzionato ASL attestante la data presunta del parto o relativo numero di protocollo.
Se il certificato è già stato trasmesso all’Inps per richiedere altra prestazione connessa alla medesima gravidanza è possibile indicarlo.
Le future madri non lavoratrici possono indicare, in alternativa, l’identificativo e la data di una prescrizione medica emessa da un medico del SSN (o convenzionato con codice di esenzione compreso tra M31 e M42).
Se il parto è già avvenuto sarà sufficiente rilasciare un’autocertificazione della data del parto e delle generalità del bambino.
È necessaria la certificazione sanitaria rilasciata dal medico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) o convenzionato ASL attestante la data presunta del parto o relativo numero di protocollo.
Se il certificato è già stato trasmesso all’Inps per richiedere altra prestazione connessa alla medesima gravidanza è possibile indicarlo.
Le future madri non lavoratrici possono indicare, in alternativa, l’identificativo e la data di una prescrizione medica emessa da un medico del SSN (o convenzionato con codice di esenzione compreso tra M31 e M42).
Se il parto è già avvenuto sarà sufficiente rilasciare un’autocertificazione della data del parto e delle generalità del bambino.