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12 dicembre 2025

Contributo Casa 2026 per genitori separati o divorziati

 Nel 2026 è previsto un nuovo Bonus Genitori Separati 2026 per il sostegno abitativo, introdotto dalla Legge di Bilancio, per i genitori non assegnatari della casa familiare, con figli a carico, che affittano un'altra abitazione, potendo arrivare a 800€ al mese

Il bonus serve ad aiutare i genitori (madri o padri) in difficoltà economica, ma richiede la pubblicazione di un decreto attuativo per definire requisiti precisi e modalità di domanda, che includeranno ISEE, sentenza di separazione e contratto d'affitto, con erogazione post-decreto. 

Requisiti principali

I genitori che possono richiedere il contributo devono:

  • Essere separati o divorziati.
  • Non essere assegnatari della casa familiare.
  • Avere figli fiscalmente a carico fino ai 21 anni.

Questi criteri sono stati stabiliti per garantire che il sostegno vada a chi ne ha realmente bisogno, in particolare a coloro che si trovano in una situazione economica precaria.

    In sintesi: Si tratta di un contributo per sostenere economicamente i genitori separati che, non vivendo più nella casa coniugale, devono affrontare i costi di un affitto, garantendo continuità abitativa ai figli. 

    Come funziona il contributo

    Il funzionamento del contributo è stato progettato per essere il più semplice possibile, ma ci sono ancora alcuni dettagli che devono essere definiti.

    Modalità di erogazione

    Il contributo sarà erogato su domanda, il che significa che i genitori interessati dovranno presentare una richiesta formale. I dettagli operativi, come le modalità di presentazione e i requisiti specifici, saranno stabiliti da un decreto ministeriale che verrà emesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

    Tipologia di sostegno

    Il contributo potrebbe essere erogato in diverse forme, tra cui:

    • Erogazione diretta: un pagamento periodico o una somma unica.
    • Sgravio fiscale: una riduzione delle imposte dovute.

    Questa flessibilità permetterà di adattare il sostegno alle esigenze specifiche dei beneficiari.

    Documentazione necessaria

    Per presentare la domanda, sarà necessario raccogliere una serie di documenti che attestino la propria situazione. È consigliabile prepararsi in anticipo per facilitare il processo.

    Documenti richiesti

    I documenti che potrebbero essere richiesti includono:

    • Sentenza di separazione o divorzio.
    • Certificazione di non assegnazione della casa familiare.
    • Documentazione fiscale che attesti i figli a carico.
    • Attestazione ISEE per dimostrare la situazione economica.

    Avere questi documenti pronti permetterà di presentare la domanda in modo tempestivo, evitando ritardi.

    Tempistiche e scadenze

    Sebbene il contributo sarà disponibile a partire dal 1° gennaio 2026, le domande potranno essere presentate solo dopo la pubblicazione del decreto attuativo. È fondamentale tenere d'occhio i canali ufficiali per rimanere aggiornati sulle scadenze.

    Monitoraggio delle informazioni

    È consigliabile:

    • Controllare regolarmente i siti web del Ministero delle Infrastrutture e del Ministero dell’Economia.
    • Iscriversi a newsletter o canali informativi per ricevere aggiornamenti tempestivi.

    • fonte: https://www.lavoroeconcorsi.com/

    25 novembre 2025

    Rette per Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e nuovo ISEE: Retta RSA totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale

     La retta di una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) è generalmente divisa in una quota sanitaria e una quota sociale, ma la ripartizione esatta dipende dalle prestazioni erogate.

     La quota sanitaria è solitamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mentre quella sociale è a carico dell'utente, con possibili contributi comunali in base all'ISEE.

     Recentemente, la giurisprudenza ha chiarito che la retta è interamente a carico del SSN quando l'assistenza sanitaria è inscindibile e necessaria per il paziente, come nel caso di patologie degenerative gravi. 

    Ripartizione della retta
    • RSA convenzionate:
      • Quota sanitaria: Coperta dal SSN.
      • Quota sociale: Coperta dall'utente e/o dal Comune, in base all'ISEE.
    • RSA private: L'intera retta è a carico dell'utente e della sua famiglia.
    • RSA con prestazioni socio-sanitarie ad alta integrazione:
      • Colui che, disabile o anziano non autosufficente, si trova in una situazione di bisogno di cure e/o assistenza, al di là ed oltre il ricovero ospedaliero d'urgenza e la riabilitazione post acuzie, deve esser “preso in carico” dalle istituzioni, che dovranno formulare per lui una risposta socio-sanitaria, esaminando il caso, sia sotto il duplice profilo clinico-terapeutico che socio-assistenziale. Le relative procedure sono stabilite dalle singole Regioni e dagli Enti erogatori (Asl e Comuni) che renderanno il servizio
    Come si stabilisce la quota a carico del SSN
    • La questione si basa sulla natura delle prestazioni: se l'assistenza sanitaria è l'elemento prevalente e non può essere separata dall'assistenza sociale, allora la retta è a carico del SSN.
    • Questo principio si applica anche in caso di ricovero in RSA private, se la struttura è l'unica possibilità per curare patologie gravi. 
    Cosa può fare l'utente

    • Verifica il piano sanitario: Controlla il piano terapeutico e verifica che le prestazioni sanitarie siano il fulcro dell'assistenza.
    • Verifica la struttura: Assicurati che la struttura sia convenzionata con il SSN.
    • Consulta un esperto: Se hai dubbi sull'assistenza ricevuta o se ritieni di aver pagato una retta ingiustamente, consulta un avvocato specializzato in diritto sanitario per verificare la possibilità di ottenere un rimborso. 
    •  la retta delle RSA, o di un’altra struttura con la stessa funzione, e più in generale l’onere economico delle prestazioni socioassistenziali, sono a carico della pubblica amministrazione nei casi in cui queste siano imprescindibili e inseparabili da e per quelle sanitarie.
    •  l’incorporazione funzionale dell’assistenza socioassistenziale con quella sanitaria può verificarsi in presenza di diverse malattie degenerative, come la demenza senile, e non esclusivamente nel caso di una persona con  l’Alzheimer.
    • In sintesi accadrà o dovrebbe accadere che:
      1) A seguito della segnalazione dell'utente o dei sanitari si apre un procedimento al Comune di residenza che, per il tramite dei servizi sociali sarà l'interfaccia istituzionale per il cittadino. Il richiedente la prestazione è tenuto alla presentazione dell'Isee, che è lo strumento per la determinazione della sua situazione economica.
      2) Una commissione ad hoc (di medici ed assistenti sociali) valuterà: il grado di non autosuffcienza, il grado bisogno terapeutico, la rete assistenziale/familiare che circonda il richiedente e proporrà alla famiglia un Piano di assistenza (ricovero in struttura/ assistenza domiciliare con badanti, centro diurno ecc...)
    • 3) con il Piano di ricovero a ciclo continuo (notte-giorno) in Rsa, il Comune (o La Società della Salute o l'Asl se delegata) determina l'attribuzione delle quote di spettanza dei costi della retta, che sono ingenti e che si aggirano generalmente dai 2500,00 euro ai 3200,00 euro.
    • Il ruolo dell'amministrazione di sostegno
      Se la persona bisognosa di prestazioni socio-sanitarie, quali il ricovero in Rsa, è soggetto incapace, occorre valutare, sin da subito, l'opportunità di chiedere la nomina di un Amministratore di sostegno, recandosi, anche senza avvocato, al Tribunale civile competente per territorio, presso la Cancelleria del Giudice Tutelare. Questa procedura consente di ottenere in capo all'Amministratore nominato, un'ordinanza contenente i poteri di rappresentanza del beneficiario degente, potendo così interloquire a pieno titolo con le Amministrazioni per le richieste relative al computo della retta, o perfino, se del caso, nominare un legale in sua difesa. L'Amministratore, inoltre, avrà la possibilità di procedere verso i tenuti agli alimenti, laddove il beneficiario necessiti un' integrazione economica necessaria alla propria sussistenza ed assistenza

    18 novembre 2025

    Circolare Fornitura libri di testo A.S. 2025/2026 e circolare esplicativa

     

    Circolare Fornitura libri di testo A.S. 2025/2026 e circolare esplicativa .....

    Si rende noto che, in riferimento alla Circolare n. 21 del 14.11.2025 della Regione Siciliana, sono state definite le nuove scadenze per la presentazione dell'istanza relativa al contributo per la fornitura gratuita e semigratuita libri di testo a.s. 2025/2026:

    -termine di presentazione dell'istanza entro e non oltre il 15.12.2025;

    -nuovo indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) , in corso di validità, da € 10.632,95 fino ad un massimo di € 13.000,00.

    Comune di Palermo - erogazione del bonus regionale di € 1.000,00 per la nascita di un figlio

     Si rende noto che l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, al fine di promuovere la riduzione e il superamento degli ostacoli di ordine economico alla procreazione per le famiglie meno abbienti, nelle more della pubblicazione del nuovo Avviso regionale, ha comunicato che i Comuni possono procedere alla raccolta delle istanze relative alle nascite nel periodo Ottobre – Dicembre 2025, da presentarsi al Comune di residenza con le modalità ed entro i termini di seguito indicati.

    Gli utenti interessati dovranno utilizzare il modello di domanda allegato al presente avviso, comunque disponibile presso gli Uffici delle Circoscrizioni comunali.

    Si avvisa inoltre che tale domanda dovrà essere presentata presso gli Uffici della Circoscrizione di appartenenza (anche tramite posta elettronica).

    Le domande vanno presentate secondo la scadenza sotto indicata:

    Per i nati o adottati dall’1/10/2025 al 31/12/2025 il termine ultimo per la presentazione è il 28/02/2026.

    AVVISO E DETTAGLI


    9 novembre 2025

    Integrazione economica fino a 635 euro annui dall’INPS, oltre alla pensione di reversibilità.

     Il coniuge superstite può ottenere fino a 635 euro annui dall’INPS, oltre alla pensione di reversibilità. 

    Scopri i requisiti di reddito, come fare domanda e quando arriva il pagamento.

    ......le vedove ed i vedovi possono richiedere un'integrazione economica fino a 635 euro annui dall’INPS, oltre alla pensione di reversibilità. 

    Scopri a chi spetta e come fare domanda.

    L’INPS riconosce un trattamento integrativo annuo fino a 635 euro per i titolari di pensione di reversibilità, a patto che vengano rispettati specifici requisiti reddituali. Si tratta di un’agevolazione poco conosciuta che può rappresentare un aiuto concreto per chi ha perso il coniuge e vive con un reddito basso.

    Attenzione: questa somma non viene accreditata in automatico, ma va richiesta all’INPS con un’apposita domanda.

    A chi spetta il bonus da 635 euro

    Possono fare richiesta:

    Vedove o vedovi che percepiscono la pensione di reversibilità

    Persone con un reddito personale annuo inferiore ai limiti stabiliti.

    Residenti in Italia, anche se in alcuni casi è possibile accedere al beneficio dall’estero.

    Il beneficio si riferisce alla cosiddetta “maggiorazione sociale”, prevista per chi ha pensioni minime e redditi molto bassi. L’importo massimo è di circa 52,91 euro al mese, cioè 635 euro l’anno.

    Requisiti di reddito per ottenere l'integrazione

    Per il 2025, i limiti di reddito aggiornati per ottenere l’integrazione sono:

    Reddito personale non superiore circa 7.328 euro annui per avere diritto alla maggiorazione piena.

    Reddito tra 7.328 e 10.124 euro annui per una maggiorazione parziale, calcolata in base al reddito

    Il reddito familiare complessivo viene valutato solo in presenza di altri componenti oltre il coniuge defunto.

    I redditi considerati comprendono rendite, interessi bancari, affitti, pensioni aggiuntive e altre entrate. È esclusa invece l’abitazione principale.

    Come fare domanda all’INPS

    La domanda può essere presentata in tre modi:

    Online, tramite il portale inps.it accedendo con SPID, CIE o CNS oppure

    tramite patronato.

    È consigliabile allegare l’ISEE aggiornato e una dichiarazione reddituale completa.

    Quando arriva il pagamento

    L’integrazione, se approvata, viene erogata mensilmente insieme alla pensione di reversibilità e può avere effetto retroattivo fino a 5 anni, se si dimostra che i requisiti erano già presenti.

    📌 Importante: in caso di variazioni reddituali o familiari, bisogna comunicarle subito all’INPS per evitare indebiti o sospensioni.

    Molte vedove e vedovi non sono a conoscenza di questa possibilità: oltre alla pensione di reversibilità, è possibile ottenere fino a 635 euro in più all’anno grazie alla maggiorazione sociale INPS. Un piccolo ma importante sostegno per chi vive con redditi limitati.

    fonte: https://www.ohga.it/author/redazioneohga/


    7 novembre 2025

    Richiesta di esenzione permanente per il disabile dal pagamento del bollo auto

     

    Richiesta di Esenzione Permanente per il disabile dal pagamento del bollo auto

    • Chi lo può richiedere

      Possono usufruire delle agevolazioni per il settore auto riservate ai disabili, nelle categorie individuate per legge, i non vedenti e i sordi, i disabili con handicap psichico o mentale titolari dell’indennità di accompagnamento, i disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni , i disabili con ridotte o impedite capacità motorie. L'esenzione spetta sia quando l'auto è intestata allo stesso disabile, sia quando risulta intestata a un familiare di cui egli sia fiscalmente a carico, solo se i veicoli sono utilizzati in via esclusiva o prevalente a beneficio delle persone disabili.Le agevolazioni riguardano: le autovetture, gli autoveicoli per il trasporto promiscuo, gli autoveicoli specifici, le motocarrozzette (esclusi i non vedenti e i sordi), i motoveicoli per trasporto promiscuo (esclusi i non vedenti e i sordi), i motoveicoli per trasporti specifici (esclusi i non vedenti e i sordi). Alcune Regioni possono estendere il diritto anche ad altre categorie di disabili.FONTE: http://www.agenziaentrate.gov.it

    • Condizioni per il rilascio

      Il disabile richiedente non deve avere diritto alle agevolazioni solo sui veicoli adattati, per i quali la documentazione da presentare è differente. Le agevolazioni previste per il settore auto possono essere riferite, a seconda dei casi, ai veicoli indicati, tutte con limitazione di cilindrata fino a 2000 cc per i veicoli a benzina e fino a 2800 cc per i veicoli diesel. Se il disabile possiede più veicoli, l'esenzione spetta per un solo veicolo che potrà essere scelto dal disabile.La targa dell'auto prescelta dovrà essere indicata al competente Ufficio, al momento della presentazione della documentazione. Restano esclusi dall'esenzione gli autoveicoli intestati ad altri soggetti, pubblici o privati (come enti locali, cooperative, società di trasporto, taxi polifunzionali, ecc.).

    • Cosa è necessario fare

      Il disabile che ha diritto all’esenzione deve, per il primo anno, presentare o spedire per raccomandata AR all'Ufficio Tributi della Regione o, in mancanza di questo, alla sede locale dell'Agenzia delle Entrate, la documentazione seguente.- Copia della carta di circolazione;- Copia del documento d'identità del richiedente; - Certificazione attestante la condizione di disabilità, che riporti chiaramente l’esistenza dei requisiti necessari per richiedere le agevolazioni per il settore auto, in particolare: - per non vedenti e sordomuti: certificato di invalidità che attesti la loro condizione, rilasciato da una commissione medica pubblica;- per disabili psichici o mentali: verbale di accertamento dell'handicap emesso dalla commissione medica presso la ASL, dal quale risulti che il soggetto si trova in situazione di handicap grave derivante da disabilità psichica e certificato di attribuzione dell'indennità di accompagnamento, emessa dalla commissione a ciò preposta (per le persone affette da sindrome di Down, rientranti nella categoria dei portatori di handicap psichico o mentale, è ritenuta ugualmente valida la certificazione rilasciata dal proprio medico di base).- per disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione, o pluriamputati: verbale di accertamento dell'handicap emesso dalla commissione medica presso la ASL dal quale risulti che il soggetto si trova in situazione di handicap grave derivante da patologie (ivi comprese le pluriamputazioni) che comportano una limitazione permanente della deambulazione. Fotocopia dell'ultima dichiarazione dei redditi da cui risulta che il disabile è a carico dell'intestatario dell'auto, ovvero autocertificazione in tal senso (nel caso in cui il veicolo sia intestato al familiare del disabile). Le attestazioni medico legali possono essere sostituite dal verbale della commissione medica, presentato sottoforma di copia dichiarata conforme all’originale. Il richiedente dovrà inoltre dichiarare che quanto attestato non è stato revocato, sospeso o modificato.Gli uffici che ricevono le istanze sono tenuti a trasmettere al sistema informativo dell'Anagrafe tributaria i dati contenuti nella richiesta stessa (protocollo e data, codice fiscale del richiedente, targa e tipo veicolo, eventuale codice fiscale del proprietario di cui il richiedente risulta fiscalmente a carico).Non è necessario esporre sul parabrezza dell'auto alcun avviso circa il diritto alla esenzione dal bollo.

    • Tempi di rilascio

      La documentazione va presentata entro 90 giorni dalla scadenza del termine per il pagamento non effettuato a titolo di esenzione (un eventuale ritardo nella presentazione dei documenti non comporta, tuttavia, la decadenza dall'agevolazione). Pertanto, se è prodotta oltre il termine di 90 giorni ha validità anche per i periodi precedenti in presenza delle condizioni soggettive stabilite dalla normativa vigente al momento.

    • Validità

      L'esenzione dal pagamento del bollo auto, una volta riconosciuta per il primo anno, prosegue anche per gli anni successivi, senza che il disabile sia tenuto a rifare l'istanza e ad inviare nuovamente la documentazione. Dal momento in cui vengono meno, però, le condizioni per avere diritto al beneficio (ad esempio, perché l'auto viene venduta) l'interessato è tenuto a comunicarlo allo stesso ufficio a cui era stata richiesta l'esenzione.

    • Fonte: paginebianche.it/disabili

    5 novembre 2025

    Liste d’attesa, l’Asp di Palermo attiva il “Percorso di tutela”: come richiedere una visita in tempi brevi

     

    Liste d’attesa, l’Asp di Palermo attiva il “Percorso di tutela”: come richiedere una visita in tempi brevi


    PALERMO – Un nuovo strumento per assicurare ai cittadini tempi di attesa compatibili con la priorità indicata dal medico prescrittore. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo ha attivato il “Percorso di tutela”, una procedura straordinaria che si affianca ai consueti canali di prenotazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, pensata per garantire l’erogazione delle visite o degli esami entro i termini previsti dalla classe di priorità (U, B, D o P).

    Il percorso si rivolge agli utenti che, pur in possesso di una prescrizione medica, non riescono a ottenere un appuntamento nei tempi massimi previsti. In questi casi, il cittadino può compilare l’apposito modulo in formato editabile disponibile sul sito istituzionale dell’Asp di Palermo e inviarlo, insieme alla documentazione richiesta, all’indirizzo e-mail reclami@asppalermo.org.

    L’Azienda, entro 48 ore dalla ricezione della richiesta, provvederà a contattare l’utente per assegnare una nuova data e sede della prestazione, rispettando la priorità indicata dal medico curante. La disponibilità sarà individuata in qualunque struttura sanitaria pubblica della provincia di Palermo. In presenza di situazioni particolari – come disabilità, patologie cronico-degenerative o neoplastiche in trattamento – è prevista la possibilità di deroga territoriale.

    Qualora non fosse possibile rispettare i tempi previsti in regime istituzionale, l’Asp (così come previsto dal D.Lgs. 124/1998, art. 3, commi 10 e 13), garantirà la prestazione in regime di Attività Libero Professionale Intramuraria (ALPI), ma a carico del cittadino ci sarà soltanto l’importo del ticket sanitario.

    “Il ‘Percorso di tutela’ rappresenta un impegno concreto per assicurare ai cittadini un accesso equo e tempestivo alle prestazioni sanitarie – sottolineano il Direttore sanitario, Antonino Levita, e il Direttore amministrativo, Ignazio del Campo – è un meccanismo di garanzia che consente di superare eventuali criticità organizzative, mettendo al centro la salute e i diritti dell’assistito”.

    Il modulo per richiedere l’accesso al “Percorso di tutela” è disponibile sul sito ufficiale dell’Asp di Palermo al link: https://www.asppalermo.org/wp-content/uploads/2025/10/Modulo-Richiesta-Accesso-al-Percorso-di-Tutela.pdf


    fonte: https://www.direttasicilia.it/

    Contributi economici a Monreale per disoccupati: al via il Servizio Civico

     

    Contributi economici a Monreale per disoccupati: al via il Servizio Civico...

    Monreale – parte domani, 6 novembre, la possibilità di aderire al Servizio Civico Comunale che il Comune di Monreale mette in campo per tutto il 2026. L’amministrazione municipale apre le porte a disoccupati e persone senza impiego che vivono situazioni di precarietà economica, offrendo loro un sostegno concreto attraverso piccole attività al servizio della città.
    Il meccanismo è chiaro: chi aderisce riceverà un contributo economico impegnandosi in mansioni di pulizia e manutenzione degli edifici pubblici. Non si tratta di un contratto di lavoro vero e proprio, ma di un’opportunità per ottenere un aiuto economico restituendo qualcosa alla comunità.

    Possono candidarsi le persone che abitano a Monreale da almeno dodici mesi, con un’età che va dai 18 ai 65 anni. C’è però un paletto importante: bisogna avere un ISEE valido (quello che scade a fine 2025) che non superi i 10.632,94 euro.

    Chi viene selezionato dovrà mettersi a disposizione per tre ore ogni giorno, dal lunedì al venerdì, per un periodo di tre mesi di seguito. Una sorta di mini-impiego che non crea vincoli lavorativi dipendenti ma permette di sentirsi utili.

    Per partecipare c’è tempo fino al 30 novembre. Il modulo va ritirato direttamente agli uffici dei Servizi Socio Assistenziali in via Venero 117, oppure si può scaricare comodamente dal portale online del Comune. Una volta compilato, basta consegnarlo al Protocollo Generale oppure spedirlo via mail all’indirizzo promozione.sociale@comune.monreale.pa.it.


    fonte:https://www.monrealelive.it/

    4 novembre 2025

    Bonus single 2025: affitto, benefit, bollette e tanto altro......a chi spetta e come funziona

     

    Bonus single affitto: cos’è e a chi spetta

    Partiamo dalla misura più discussa: il bonus affitto per neoassunti, valido anche per i single. È destinato a chi viene assunto a tempo indeterminato nel 2025 e deve trasferirsi per lavoro ad almeno 100 km di distanza dalla propria residenza.

    Il rimborso può arrivare fino a 5.000 euro all’anno, per i primi due anni dall’assunzione. Una cifra importante, pensata per coprire spese di affitto e manutenzione della casa, che spesso ricadono esclusivamente sul lavoratore quando si vive da soli. Possono accedere al bonus i dipendenti con reddito fino a 35.000 euro nel 2024, a prescindere dalla Regione di provenienza o destinazione.

    Questa misura si aggiunge ad altre agevolazioni che riguardano le spese per l’alloggio, come il bonus studenti e le detrazioni per ristrutturazioni.

    Fringe benefit: un aiuto in busta paga anche per chi è single

    Un’altra misura interessante è quella legata ai fringe benefit, ovvero beni e servizi che il datore di lavoro può offrire al dipendente senza che vengano tassati, entro certi limiti.
    Per il triennio 2025-2027, il valore massimo esentasse è:

    • 1.000 euro per i lavoratori single;
    • 2.000 euro per chi ha figli a carico.

    Oltre ai classici buoni spesa o carburante, i fringe benefit possono includere anche il rimborso delle spese per affitto, bollette e persino gli interessi del mutuo sulla prima casa. Un modo concreto per alleggerire i costi di vita anche per chi affronta tutto da solo.

    Bonus sociale bollette: anche per chi vive solo

    Chi vive da solo spesso paga le utenze domestiche senza poter contare su altri redditi nel nucleo familiare. Per questo il bonus sociale bollette è un supporto fondamentale. Nel 2025 è riconosciuto automaticamente (non serve fare domanda) a chi ha un Isee inferiore a 9.530 euro. Inoltre, è previsto un contributo straordinario di 200 euro per tutti i cittadini con Isee fino a 25.000 euro, purché intestatari dell’utenza domestica. Il bonus copre le bollette di luce, gas e acqua, ed è accreditato direttamente in bolletta, sollevando chi ne ha diritto da ogni incombenza burocratica.

    Studenti fuori sede: detrazione fino a 2.633 euro

    Chi vive solo per motivi di studio ha accesso a un’altra forma di bonus single affitto: la detrazione del 19% sul canone di locazione, fino a un massimo di 2.633 euro l’anno.

    Possono richiederla gli studenti universitari fuori sede, a patto che:

    • il domicilio si trovi a oltre 100 km dalla residenza;
    • l’affitto sia coperto da un contratto regolare;
    • siano iscritti a un corso universitario riconosciuto.

    Una misura che punta a sostenere chi affronta le prime esperienze di vita indipendente, spesso in solitudine e con budget limitati.

    Bonus mutuo prima casa: agevolazioni per under 36

    Chi ha meno di 36 anni e un Isee non superiore a 40.000 euro può accedere al bonus mutuo prima casa. La misura prevede:

    • esenzione dalle imposte su acquisto, usufrutto e uso della prima casa;
    • accesso facilitato al Fondo di garanzia statale fino all’80%.

    Valido fino al 31 dicembre 2027, rappresenta un’opportunità concreta per i giovani – single o meno – che vogliono acquistare un’abitazione stabile.

    Ristrutturazioni: detrazioni anche per chi vive da solo

    I single proprietari di casa possono accedere alle detrazioni per ristrutturazioni. Nel 2025 lo sconto previsto è del:

    • 50% per la prima abitazione;
    • 36% per le altre case.

    Il tetto massimo di spesa è fissato a 96.000 euro per unità immobiliare. Una misura utile per migliorare la qualità della vita domestica, anche senza il supporto economico di un partner o altri conviventi.

    Assegno di inclusione e formazione: misure per chi cerca lavoro

    Due strumenti previsti per chi è in difficoltà economica e alla ricerca di occupazione:

    • Assegno di Inclusione (Adi): supporto economico e percorso di reinserimento sociale. Accessibile con Isee fino a 10.140 euro.
    • Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl): rivolto ai singoli tra i 18 e i 59 anni, prevede 500 euro al mese per 12 mesi per chi partecipa a corsi o percorsi lavorativi.

    Questi strumenti non si limitano al contesto familiare, ma possono essere richiesti anche da persone sole che vogliono rientrare nel mercato del lavoro.

    Bonus psicologo: benessere mentale accessibile anche ai single

    Chi affronta le difficoltà quotidiane da solo può contare anche sul bonus psicologo. Il contributo, una tantum, è destinato a persone con Isee fino a 50.000 euro, e copre fino a 50 euro per seduta.

    Nel 2025 sono disponibili 9,5 milioni di euro per questa misura. Il valore massimo del contributo varia in base all’Isee:

    • fino a 1.500 euro con Isee sotto i 15.000;
    •  fino a 1.000 euro con Isee tra 15.000 e 30.000;
    • fino a 500 euro con Isee tra 30.000 e 50.000.
    fonte:https://www.blogsicilia.it/

    *******************DOMANDE IN TEMA PREVIDENZIALE******************

    *************DOMANDE IN TEMA ASSISTENZIALE***************

    ***************DOMANDE IN TEMA FISCALE*****************

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